Da Zero a Dieci: il talento in Gabbia, il supplizio Albiol, gli assoli con vizietto di Insigne ed il lato positivo oltre il veleno

31.08.2015 11:00 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Da Zero a Dieci: il talento in Gabbia, il supplizio Albiol, gli assoli con vizietto di Insigne ed il lato positivo oltre il veleno
TuttoNapoli.net
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Zero al supplizio di Albiol. Come Sisifo che porta il suo peso fino alla vetta e pare pronto esultare, il Napoli vede la vittoria rotolare giù dal monte come una pietra del peccato. Una pietra che assume le sembianze dello spagnolo, vero castigatore della squadra e delle ambizioni di vittoria. Come nel mito greco si attende la catarsi del protagonista. Quella dello spagnolo la si attende da troppo tempo... 

Uno il punto del Napoli in due giornate. Bottino magro, come uno yogurt di una top model. Bottino amaro, come un caffè corretto col sale. Bottino inquietante, che non lascia margini alla squadra per la ripresa del campionato. Eppure, il primo tempo del Napoli, è un cioccolatino che rende meno amaro un pasto difficile da digerire.  "Devi fare tutto il possibile, lavorare al massimo e, se rimani positivo, vedrai spuntare il sole tra le nuvole".

Due gare di campionato ed una certezza: la condizione atletica del Napoli è il grande problema di questo inizio stagione. Fino a che l'ossigeno è arrivato ai polmoni ed al cervello si è vista una squadra brillante, piacevole, serrata nei ritmi e nelle idee. Quando questo è mancato, invece, si è visto un lato della medaglia che davvero non ci piace, con un Napoli che si è sciolto come Roger Rabbit nella salamoia. Mai sosta fu più benedetta di quella in programma.

Tre cambi che lasciano qualche perplessità che vanno oltre la giustificazione dell'infortunio di Hysaj. Con il Sassuolo Mertens è stato il titolare e Gabbiadini è subentrato, ieri sono rimasti a guardare dall'amaro pino. Come cambiano le valutazioni del tecnico? Che tipo di valorizzazione ha in mente per un talento cristallino come Gabbiadini? Tenere confinato in una diga il suo potenziale può essere arma a doppio taglio con effetti molto pericolosi. Liberate Manolo.

Quattro gol subiti in due gare. Come sempre, in questi casi, il filosofeggiare viene dissolto dall'implacabile oggettività dei numeri. Numeri che ripropongono l'incubo della scorsa stagione, numeri che inchiodano la fase difensiva del Napoli, ed i suoi singoli, ancora una volta. Siamo solo all'inizio, ma questa sensazione di de ja vu già basta per rendere insonni le notti dei tifosi.

Cinque alla legge di Murphy che si abbatte implacabile sugli azzurri. Un dominio assoluto, azioni da gol, pali, occasioni a grappoli vanificate da 3' di follia. E' proprio vero: "Se qualcosa può andar male, andrà male".

Sei punti per Chievo, Torino, Sassuolo, Palermo ed Inter. Eccezion fatta per i nerazzurri, questo inizio di campionato premia club poco abituati a stare in vetta e che hanno fatto scelte chiare ed oculate sul mercato. Quelle scelte che il Napoli ha probabilmente ritardato in maniera dolosa.

Sette, di incoraggiamento, ad Allan. Non raccontiamoci storie, il brasiliano non è stato autore di una prova che entrerà negli annal ma ha trovato - nonostante un evidente ritardo di condizione - il modo di incidere sulla gara con l'assist per la seconda rete di Higuain. Non conta quante cose fai. A volte conta fare una sola cosa, ma fatta bene. 

Otto alle visioni di Insigne. Vero, tende a defilarsi sempre sulla sinistra, ma le abitudini come ci insegna Jack Nicholson in "Qualcosa è cambiato" sono difficili da sradicare.  Una calamita lo spinge sull'esterno, una calamita attrae il pallone ai suoi piedi per poi riversarsi in una cascata di poesia. L'assist per Higuain è solo l'acuto più rumoroso di una serie di assoli da fare invidia a miglior Pavarotti. 

Nove alla mano felina Reina su Muriel all'81. A volte, quando vinci, in realtà perdi e a volte quando perdi, in realtà vinci. Un confine sottile sul quale il Napoli ieri ha ballato, riuscendo a non sconfinare nella sconfitta proprio grazie all'intervento miracoloso dello spagnolo. Lo scorso anno questa gara sarebbe finita con un risultato diverso...

Dieci al sinistro che ti coccola ed al destro che ti scuote. Il mix esplosivo è a cura di Gonzalo Higuain, che riabbraccia il San Paolo nel migliore dei modi. E' al Pipita che il Napoli deve affidare le sue speranze di grandezza. E' il Pipita l'ago della bilancia di una stagione che in troppi si ostinano a definire già compromessa. Il mondo spezza tutti e poi molti sono forti proprio nei punti spezzati. Che il finale triste della scorsa stagione possa essere un'opportunità di crescita. Che questo Higuain sia una costante durante l'annata del riscatto. Dale Pipita!