Callejon inventa due gemme, ma la fase difensiva ancora una volta rovina tutto

Nella 7° giornata di Serie A 2014-15, il Napoli impatta 2-2 a Milano con l’Inter. Gli azzurri sprecano due volte il vantaggio negli ultimi minuti. La fase difensiva è ormai un caso.
20.10.2014 19:40 di  Vincenzo Perrella   vedi letture
Callejon inventa due gemme, ma la fase difensiva ancora una volta rovina tutto
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

     Una brutta partita, Inter-Napoli. Ma fino all’80’. Poi Callejon rompe l’equilibrio e lì sembra finire in gloria. Ma dopo appena 3 minuti, il neo entrato Guarin segna su azione d’angolo, così come accadde due stagioni or sono. Quasi al 90’, però, David Lopez mette di nuovo Callejon in condizione di segnare il suo 6° gol in campionato, capocannoniere insieme a Tevez e Honda. Sembra fatta. I tifosi cominciano a festeggiare. Ma c’è un fattore che rovina le partite degli azzurri: la fase difensiva. E così Hernanes di testa trova il pareggio insperato.

Quando si era parlato in estate di rinforzare gli ormeggi difensivi, si era detto proprio questo: il Napoli doveva migliorare rispetto all’anno scorso quella situazione tecnico-tattica che tanti grattacapi aveva dato. Invece quest’anno si è addirittura peggiorati. Se nelle prime 7 gare del 2013-2014 il Napoli aveva subito appena 4 gol (e già dava una sensazione di instabilità), quest’anno, dopo lo stesso numero di partite, i gol subiti sono addirittura 9! Aggiungiamoci poi le due gare di Champions League e le due di Europa League: il computo diventa di 14 gol subiti in 11 partite, a fronte di 17 segnati. Numeri indiscutibili. E’ il secondo peggior inizio difensivo, in Serie A, nell’epoca De Laurentiis. I 9 gol subiti in campionato dal Napoli di Benitez sono secondi solo  ai 13 subiti dal Napoli di Donadoni.

In campionato il Napoli è settimo in classifica, a 4 punti dai preliminari Champions, a -7 dal secondo posto, a -8 dal primo. Non dovevano essere questi i numeri che ci aspettavamo. E c’è di peggio. Addirittura, i due talenti Hamsik ed Higuain sono incappati in un un’astinenza da gol. Ma mentre lo slovacco è ormai da un anno in uno stato di involuzione che lo relega ad uno dei peggiori in campo abitualmente, l’argentino non ha mai conosciuto una astinenza iniziale così lunga nemmeno nel suo paese. In generale, negli ultimi trent’anni, un numero 9 azzurro raramente (si ricordi Caccia o Agostini, ad esempio) ha avuto una partenza così disastrosa in Serie A. Colpe sue ma anche di una manovra basata su lanci lunghi, lenti e prevedibili, per non parlare di un pressing troppo basso che vorrebbe privilegiare il contropiede. Già, il contropiede: vi partecipano 2, massimo 3 elementi. Nelle prime 8 partite dell’era Benitez il Napoli attaccava con 8 uomini e faceva pressing fin sul portiere. Questo non è il Napoli di Benitez. Sembra più il Napoli tutto contropiede di Mazzarri. Perché?

La fase difensiva è un problema serio, poco affrontato da Benitez negli allenamenti. Ma è un problema che si può e si deve risolvere, invece è impossibile risolvere la mancanza di personalità. Quest’ultimo parametro fa parte del bagaglio proprio di un calciatore. E i calciatori del Napoli non ne sono per nulla dotati. Dunque, anche un’Inter sull’orlo del precipizio (con Mazzarri che ha regalato al Napoli Obi sulla fascia destra prima di inserire Mbaye) si è avvalsa delle solite amnesie del Napoli, rischiando addirittura la vittoria al 94’.

E giovedì sera torna l’Europa League. Trasferta a Berna contro lo Young Boys. Ma inevitabilmente, la testa sarà rivolta all’ottava di campionato col Verona al San Paolo, per scalare una montagna che si è erta davanti all’obiettivo terzo posto. Cercando stavolta di allungare la serie di successi in campionato. Fase difensiva permettendo!