E' la gara di Zeman: nel 2000 l'esonero ed un rammarico, ma il boemo ha saputo farsi perdonare

21.11.2014 18:40 di Fabio Tarantino Twitter:    vedi letture
E' la gara di Zeman: nel 2000 l'esonero ed un rammarico, ma il boemo ha saputo farsi perdonare
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Napoli-Cagliari, non una partita qualunque. Intrecci e storie, destini incrociati, piacevoli ricordi ed anche qualche rimpianto. Come l’avventura di Zdenek Zeman all’ombra del Vesuvio nel 2000, nell’anno del ritorno in Serie A. “Chissà” è la parola d’ordine, che sa tanto di rimpianto per come andò a finire. Dopo due punti in sei giornate il boemo venne sollevato dall’incarico. A detta di molti giocatori, non fu la scelta più saggia. Come attenuante lo slittamento dell’inizio del campionato ad ottobre a causa delle Olimpiadi di Sydney, e le gare contro Juventus ed Inter alle prime due giornate. Al suo posto arrivò Emiliano Mondonico, che lavorò bene ma non a sufficienza per scongiurare l’immediato ritorno in Serie B.

Zeman, a modo suo, ha saputo farsi perdonare, plasmando in talento puro quel diamante grezzo di nome Lorenzo Insigne. Due anni insieme, prima a Foggia e poi a Pescara. Insegnamenti, gradoni, consigli e gol. Diciannove il primo anno in Lega Pro, diciotto in Serie B nella stagione successiva. In Puglia l’incontro con Marco Sau, che oggi fa le fortune del Cagliari ma nella stagione 2010/11 fece ancor meglio del napoletano: venti gol in campionato. Insigne e Sau avrebbero voluto stringersi la mano prima del fischio d’inizio, ma saranno costretti ad assistere da casa alla sfida del San Paolo. Destini comuni, un unico maestro. Che oggi insegna calcio in Sardegna, ed ancora rimpiange la fine della sua fugace avventura partenopea.