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La Lazio vince all'ultimo secondo: 2-1 in casa del Celtic, decisivo Pedro

di Antonio Noto

Grande atmosfera al Celtic Park, aria elettrica e frizzantina anche per qualche frizione (a distanza) tra le due tifoserie. Cominciano meglio i padroni di casa, già in vantaggio poco dopo il decimo: Furuhashi trova una prateria da aggredire nel cuore della difesa biancoceleste e, complice un Provedel non perfetto nell'opporsi, fa 1-0. Neanche cinque minuti più tardi gli scozzesi flirtano col raddoppio, ma Maeda allarga troppo la mira. La fase peggiore dei biancocelesti passa e pian piano la Lazio viene fuori, trovando il pareggio attorno alla mezz'ora con il "solito" Vecino, ormai specialista nel risolvere situazioni spinose tramite colpi di testa. Succede poco altro fino all'intervallo, 1-1 a fine primo tempo.

Al rientro in campo ci sono gli stessi ventidue protagonisti del primo tempo. Il primo pallone buono della ripresa capita sui piedi di Felipe Anderson, ben smarcato da Immobile ma indeciso fino all'ultimo secondo, come a testimonianza di un presente complicato che sta vivendo. Arriva la girandola delle sostituzioni, da una parte e dall'altra, con il match che contestualmente vive una lunga fase centrale di ritmi bassi e scarse occasioni da rete. Provedel e Hart sono attenti sulle conclusioni dalla lunga distanza che arrivano loro, all'81' annullato il potenziale 2-1 scozzese, firmato da Palma, per fuorigioco. Sembra tutto finito, ma Pedro non è d'accordo: entrato dalla panchina nel finale, lo spagnolo incorna di testa un cross preciso di Guendouzi, prendendo in controtempo Hart e segnando il definitivo 1-2 della Lazio al Celtic Park.


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