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31.08.2008, Alla ricerca della verità: intervista esclusiva di Tuttonapoli.net a Jacob Rosenberg, giornalista austriaco che ha vissuto in prima linea i fatti di quella domenica

di Salvio Passante

E’ passato ormai più di un mese da quel 31 agosto. Tra mistificazioni della realtà, punizioni esemplari dettate dall’onda emotiva per un qualcosa che non è mai accaduto, non almeno nei termini catastrofici espressi nelle ore immediatamente successive alla gara, molti in questo mese sono andati alla ricerca della verità. Cosa è successo quella domenica? Una domanda a cui si è tentato di dare una miriade di risposte. Non ci nascondiamo dietro un dito: anche il solo gesto di strappare una tendina da un vagone va condannato apertamente. E noi di Tuttonapoli l’abbiamo sempre fatto. Quel che provoca risentimento però, è che con il passare del tempo la verità di quel “nulla” accaduto quella domenica sta venendo fuori. E non tutti gli organi di informazione stanno dando alla cosa la stessa enfasi che invece è stata data alla notizia degli incidenti (quali poi?). Certamente, fa più scalpore dire che un “treno è stato preso in ostaggio da un gruppo di ultras”, piuttosto che ammettere un mese dopo di essersi sbagliati, di non aver approfondito ciò che andava approfondito prima di essere pubblicato o mandato in onda. Solo chi era presente alla stazione il 31 Agosto, solo chi ha fatto quel viaggio vergognoso, solo chi ha assistito al “nulla” può ritenersi in qualche modo credibile agli occhi di chi, e tra questi anche noi, quella domenica non era presente sul luogo dei fatti. Jakob Rosenberg è un giornalista austriaco, un collega quindi, che ha conosciuto Napoli per averci vissuto durante un’esperienza di studio (grazie al progetto Erasmus). La redazione di Ballestrer avrebbe dovuto occuparsi di una partita del Campionato di Serie A, la scelta ricadde su Roma-Napoli. Per fortuna, aggiungiamo noi: Jacob ha avuto il merito di aver vissuto questa vicenda in prima persona, e ora ce l’ha voluta raccontare. Per far capire che, quella domenica, è accaduto solo una minima parte di quanto raccontato da giornali e televisioni. In attesa di scoprire, ma questa sarà una nostra preoccupazione, se altre tifoserie, che hanno messo in atto comportamenti di gran lunga più pericolosi e penalmente rilevanti, verranno punite come è stato fatto con quella napoletana.

 



Il vostro viaggio verso la capitale è stato di piacere oppure organizzato dalla redazione di Ballestrer?


"Viaggio organizzato per lavoro, la nostra rivista aveva già deciso settimane prima dell'inizio del campionato italiano di dedicare uno speciale ad una gara di Serie A e visto che negli anni scorsi ho studiato a Napoli grazie al progetto Erasmus ho proposto ai miei colleghi di seguire Roma-Napoli, poichè mi sembrava una bella idea".


Dove e quando avete acquistato i biglietti?


"Abbiamo acquistato i due ticket per Roma alla biglietteria automatica della stazione campi flegrei nel pomeriggio di sabato, poichè avevamo letto il volantino dei gruppi organizzati  di voler raggiungere la capitale tutti uniti ed in treno per evitare spiacevoli inconvenienti durante il viaggio, ci sembrava il modo più intelligente di affrontare questa trasferta nella capitale".


Nonostante gli appelli di Trenitalia a raggiungere la capitale con mezzi alternativi a quello ferroviario, hai notato viaggiatori acquistare il ticket del treno la mattina stessa della partita?


"Certo, infatti mi chiedevo come fosse possibile diramare un comunicato e mettere allo stesso tempo in vendita dei biglietti per la trasferta di Roma, decisione molto discutibile, come se avessero preferito intascare denaro non mettendo a disposizione un servizio adeguato".


Dal vostro arrivo alla stazione centrale di P.zza Garibaldi fino alla partenza dell'Intercity Modigliani 520 diretto a Roma, avete assistito a minacce di ultras nei confronti di passeggeri o personale Trenitalia?


"Siamo arrivati in stazione verso le 08:30 ed abbiamo assistito interamente all'arrivo dei tifosi fino alla partenza ma non abbiamo assolutamente notato minacce di ultras nei confronti dei viaggiatori, del personale Trenitalia e nei confronti delle forze dell'Ordine anzi c'era un clima di collaborazione tra le parti. Tutti quelli che ho visto percorrendo il cordone di sicurezza formato dalla polizia eranoi muniti di regolare biglietto. Siamo saliti sul treno verso le 10 e i vagoni non era molto pieni, c'era gente che tornava dalle vacanze ma anche pendolari che tornavano a casa per il week-end. Percorrendo gli scompartimenti del convoglio siamo arrivati in prima classe, dove già c'erano una sparuta minoranza di tifosi che assolutamente non erano minacciosi, addirittura nel momento in cui sono saliti anche altri passeggeri gli hanno fatto posto senza fare problemi, ricordo che un tifoso scherzava anche con un bambino in compagnia della nonna".

Quando avete capito che il treno non sarebbe partito in orario?


"Col passare dei minuti la situazione diventava sempre più critica poichè il treno non riusciva ad accogliere un numero cosi' ingente di persone, verso le 11:30 è salito a bordo il capostazione comunicandoci che il treno non sarebbe partito in orario e invitandoci a scendere per accomondarci su un altro treno, a quel punto l'Intercity Modigliani è diventato una sorta di treno speciale, poichè tutti i passeggeri che avevano intuito la situazione particolare e che già erano in ritardo sulla tabella di marcia del proprio itinerario avevano abbandonato il treno sotto spontanea volontà. Per consentire a tutti coloro in possesso di regolare biglietto Trenitalia decide di equipaggiare il treno di altri vagoni, ma nonostante ciò non capivamo perchè il treno non partisse in orario, soltanto dopo un'ora di attesa e con la partecipazione attiva di alcuni responsabili di gruppi organizzati il treno parti' alla volta della capitale".


Nonostante fosse gremito di soli tifosi e nonostante fosse in netto ritardo è vero che il treno sostenne tutte le fermate abituali e soprattutto è vero che è stato inspiegabilmente fermo per circa 15 minuti all'interno di una galleria sprovvista di impianti di areazione?


"Confermo, il treno si era fermato ad Aversa, Sezze, Formia e Latina e all'interno di una galleria per circa 15 minuti inspiegabilmente poichè nessuno dei passeggeri aveva azionato il freno a mano, poichè non credo fossero cosi' stupidi da ritardare ulteriormente il loro arrivo nella capitale, a mio avviso è stato programmato tutto ciò per motivi di ordine pubblico per far si che i tifosi arrivassero a Roma già a partita iniziata per evitare eventuali scontri con la tifoseria giallorossa, ma ripeto c'erano gli estremi per partire in orario già dalle 11:30 e la scelta delle fermate obbligatorie mi sembrava un'ulteriore presa in giro".


Durante il viaggio e successivamente nel momento in cui siete scesi dal treno hai notato atti vandalici o danni materiali al Ic Plus Modigliani?


"Dove eravamo seduti non c'era nemmeno lo spazio per muoversi, il vagone era sovraffollato e credo lo fossero anche gli altri vagoni, non c'era nemmeno la minima possibilità di muoversi figuriamoci per provocare danni, più che un treno pieno di tifosi sembravamo un carico di bestiame, che situazione vergognosa. L'aria era irrespirabile, ad un certo punto anche l'aria condizionata non funzionava più, c'erano tifosi che fumavano ma non appena avevano capito che la situazione stava diventato critica avevano subito smesso, la temperatura nel vagone era altissima. Quando siamo arrivati a Roma Termini e dirigendoci verso l'uscita del treno abbiamo notato alcuni vetri rotti e cartacce per terra ma non credo fossero danni ingenti come Ferrovie dello Stato avrebbe comunicato successivamente in un comunicato ufficiale".


L'arrivo nella stazione Roma Termini è cronometrato all 15.09, che percorso avete fatto per arrivare allo stadio?

 
"Io non conosco bene Roma ma vi posso assicurare che il percorso dell'andata è stato completamente diverso dal percorso del ritorno, all'andata abbiamo imboccato l'autostrada ed abbiamo impegato circa un'ora per arrivare allo stadio Olimpico, invece nel post partita abbiamo effettuato un itinerario completamente diverso impegando poco più di venti minuti".


Ti risulta vero il fatto che i tifosi napoletani abbiano divelto i tornelli all'arrivo nell'impianto capitolino? 

"Assolutamente no, si entrava a due alla volta questo si, il prefiltraggio era caotico ma in un certo senso era anche comprensibile tutta questa fretta, i tifosi avevano perso già un'ora di partita, viaggiato in condizioni disumane ed erano da ore sotto il sole. Gli stewart erano quasi inesistenti all'ingresso dello stadio, il controllo dei biglietti e delle tessere di riconoscimento fu effettuato dalla forze dell'ordine".

Al termine della gara per quanto tempo siete rimasti all'interno dello stadio Olimpico?

 "Per circa due ore dopodichè i circa 3000 tifosi azzurri sono stati divisi in due tronconi, noi eravamo all'interno di uno dei pullman della prima carovana. Anche questi pullman erano occupati forse due volte in più rispetto alla capienza abituale del bus, senza rispettare alcuna norma di sicurezza. Addirittura anche le porte a stento si chiudevano, proprio questo aspetto fu motivo di scontro tra alcuni agenti di pubblica sicurezza e giovani tifosi. Ricordo che un poliziotto intimò ad un gruppo di ragazzi di chiudere le porte, forse una risposta poco cordiale o un gesto sconsiderato da parte di qualche tifoso fece surriscaldare l'ambiente. Per questo motivo proprio nel pullman dove eravamo alloggiati, era salito a bordo un poliziotto che a colpi di manganello linciò alcuni giovani ragazzi urlando testuali parole: "Qui non siete a Napoli, non fate gli spiritosi con noi, vi spacchiamo la testa", a mio parere una reazione inusuale, furono altri poliziotti ed anche altri tifosi presenti sul bus a fermare questo pestaggio nei confronti credo di un paio di giovanissimi tifosi e non ultras. Nel frattempo incominciavano ad arrivarci via cellulare sms dei nostri amici, che preoccupati ci chiedevano se stessimo bene poichè stavano ascoltando in tv il racconto di scene di guerriglia urbana, si parlava di scontri violenti, incominciammo ad avere paura anche perchè credevamo che simili episodi si stavano verificando all'esterno dello stadio Olimpico quindi lontano da noi".

Sono trascrosi esattamente 38 giorni da Roma-Napoli, tutto ciò che avete potuto leggere, vedere, ascoltare riguardo agli eventi di questa partita ti sembrano reali o enfatizzati al massimo dai media nazionali?

"Sicuramente enfatizzati, non escludo assolutamente che siano stati arrecati danni al treno ma sicuramente il dato diffuso da Trenitalia mi sembra poco credibile, anche se non sono un perito credo che 500.000 euro di danni siano un'esagerazione. Abbiamo assistito ad una normalissima trasferta di tifosi, organizzata malissimo e gestita peggio ancora e sottovalutata dagli organi di competenza. La decisione di non mettere inizialmente a disposizione un treno speciale dopo aver dato l'ok ai tifosi napoletani di andare in trasferta a Roma mi sembra una vera e propria assurdità, il clima che si è venuto a creare dalla stazione centrale di Napoli fino a Roma è stato irreale, ma certamente quello che hanno mostrato i media è falso, è stato fornito ai telespattori, ai lettori e a tutta la gente comune una pessima informazione, che danneggia l'immagine di Napoli in tutto il mondo".

Ritieni che sia stata tesa una trappola ai tifosi del Napoli poichè risultano essere scomodi?

"A distanza di un mese non riesco a capire il perchè di tanto accanimento nei confronti della vostra città, ci sono tante cose che non quadrano, la decisione del Casms di consentire la trasferta visti i precedenti tra le tifoserie, la decisione di Trenitalia di non mettere a disposizione un treno speciale, il ritardo della partenza, il confezionato ad arte dei servizi tv, non vorrei parlare di trappola ma tutto ciò mi lascia con l'amaro in bocca poichè il tifo napoletano e soprattutto il popolo napoletano è caloroso e non violento. Spero che emerga la verità, che venga data la possibilità a tutti i tifosi perbene di andare allo stadio in curva e soprattutto mi auspico che venga offerto agli utenti italiani in futuro un'informazione corretta e trasparente e non viziata, stravolta e falsa"

 

Si ringrazia il giornalista Jakob Rosenberg e tutta la redazione di Ballesterer per la preziosa collaborazione.

 

http://www.ballesterer.at/   

http://derstandard.at/?id=1220460167590

 


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