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Clonatelo!

di Mirko Calemme

Trovare aggettivi per José Maria Callejon senza diventare ripetitivi sta diventando impresa sempre più dura. Forse, per rendergli giustizia, è più giusto far parlare i numeri: 37 partite giocate nella Serie A 2013/14, 38 nelle due successive, 21 quest’anno. In soldoni: in quattro stagioni, José ha saltato solo una partita. E lo ha fatto per squalifica.

Ieri il motrileño ha festeggiato la sua presenza numero 188 in tutte le competizioni con il suo 55esimo gol partenopeo, ancora una volta decisivo dopo quello siglato contro il Milan. L’insolito balletto inscenato dopo la rete mostra il ‘vero’ José Maria: serio, professionale, timido. Ma anche verace, burlone come e più di Pepe Reina, anche se nessuno se lo aspetta. Sono già 10 i centri in questa stagione, e siamo solo a gennaio. Ridondante, poi, ricordare il suo immenso apporto in fase di non possesso, o il fatto che nei momenti di difficoltà si trasformi in un insuperabile e instancabile terzino aggiunto.

Difficile trovare nel panorama del calcio mondiale un calciatore con le sue qualità. Ha fatto innamorare praticamente tutti i suoi allenatori, e chi lo reputava titolare solo perché ‘figlioccio’ di Benitez si è dovuto ricredere subito dopo l’arrivo di Sarri. Il mister ex Empoli non ha fatto altro che elogiarlo sin dai primi giorni di ritiro a Dimaro, quando tra i due è scoppiato un feeling che ha ammazzato sul nascere i rumors di mercato che mai avevano lasciato in pace l’ex madridista.

José ora, però, vive uno dei momenti più belli della sua carriera: ha ancora davanti tre anni di contratto (fresco di rinnovo), in città è felicissimo, da poco è diventato papà per la seconda volta e all’orizzonte c’è la storica sfida col Real Madrid. Lui assicura di non esserne felicissimo: avrebbe preferito un altro avversario, legato com’è alla Casa Blanca. Lo ha confessato agli amici che conserva ancora nello spogliatoio madrileno. Ma il sorteggio così ha voluto e, in fondo, va bene così: Calleti sa benissimo che con una bella prestazione contro il suo ex club, le porte della Nazionale, che già gli si sono aperte con Lopetegui, si blinderebbero. Stavolta, però, con lui dentro. Un'occasione ghiottissima per fare la Storia del club azzurro e affermarsi, finalmente, come uno degli spagnoli piú forti della sua generazione. Non vorrá farsela assolutamente sfuggire.

Il Napoli, nel frattempo, se lo gode. E, ovviamente, cerca sul mercato il suo erede: missione a dir poco ardua. Un esterno/terzino di gomma come lui, inarrestabile, instancabile, implacabile sotto porta, è merce rara. Quando abbandonerà Partenope, e tutti speriamo che accada tra tanto, tanto tempo, lascerà un vuoto difficilmente colmabile. Un patrimonio del club regalato a un clamoroso prezzo di saldo da Florentino Perez. E, tra un paio di settimane, potrebbero rendersene conto anche i più scettici tra gli ‘hinchas’ del Bernabeu.


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