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Come potrebbe giocare il Napoli di Conte: dal modulo ai principi tattici

di Davide Baratto

Attraverso un'analisi video, abbiamo ipotizzato come potrebbe giocare il Napoli di Antonio Conte. A partire dal sistema di gioco: l'ipotesi più accreditata al momento vista l'abbondanza di esterni è il 3-4-2-1 (o 3-4-3), usato già col Tottenham. Nell'undici titolare il reparto che richiede più interventi è sicuramente la difesa, dove oltre Rafa Marin potrebbero arrivare altri due giocatori del calibro di Buongiorno ed Hermoso.

Sugli esterni di centrocampo Antonio Conte vuole calciatori con caratteristiche specifiche: se Di Lorenzo dovesse dire addio è probabile che si intervenga sul calciomercato per compare sia un quarto a destra che a sinistra (Olivera dovrebbe essere arretrato a braccetto). Davanti invece si spera nella conferma di Kvarastkhelia, mentre è più quotata la partenza di Osimhen che potrebbe essere sostituito da Lukaku, anche se non si esclude un profilo più giovane come Gyokeres.

Passiamo adesso in rassegna i principi tattici di Antonio Conte basandoci sul modello di gioco adottato nelle squadre in cui ha precedentemente allenato (in video l'analisi con lavagna tattica animata). Partendo dalla fase di possesso: la costruzione dal basso si sviluppa prevalentemente con un 3+2, impegnando i tre centrali e i due mediani anche se eventualmente una delle due sottopunte può abbassarsi per offrire più linee di passaggio. A seconda dell'avversario e del contesto Conte ha spesso ideato delle novità come alzare un braccetto facendo stringere il quarto in mezzo al campo (meccanismo usato molto all'Inter sull'asse Skriniar-Hakimi).

In fase di sviluppo si cerca sempre di creare densità all'interno dell'area di rigore avversaria dove stazionano sempre almeno tre giocatori (solitamente gli attaccanti, ma possono inserirsi gli esterni). I cross sono una delle soluzioni più cercate dalle squadre di Conte, così uno dei braccetti può staccarsi e andare ad aiutare sulle corsie laterali. Si crea così un box a centrocampo (2 mediani + 2 difensori) che deve essere pronto a scappare all'indietro, per contenere le ripartenze avversarie.

Per quanto riguarda la fase di non possesso, le squadre di Conte hanno sì la pressione alta nel proprio repertorio, ma questa non è mai una ricerca sfrenata e spregiudicata. Soprattutto contro formazioni brave a palleggiare si può decidere di cedere il possesso agli avversari: si aspetta così in un blocco medio-basso disponendosi con un 5-4-1 grazie agli esterni che si abbassano (un esempio recente è Tottenham-Manchester City 1-0 di inizio 2023, con gli Spurs che vinsero col 35% di possesso palla). Il Piano B è un 5-3-2 se si preferisce intasare maggiormente le linee interne. Il leitmotiv però è sempre lo stesso: squadra compatta in 30-35 metri e uomini pronti a ripartire non appena recuperato il pallone. Ci ricordiamo l'Inter di Conte che nell'anno dello scudetto 2020/21 fu la squadra con più reti segnate in contropiede.

Questo è come a grandi linee potrebbe giocare il nuovo Napoli targato Antonio Conte, è ovvio che poi ci saranno delle novità imprevedibili legate al calciomercato. In più il mister, nonostante ciò che si dice, è uno che adatta molto le sue idee all'organico che ha a disposizione, e sicuramente saprà modellare i suoi principi sulle forme di questa squadra.


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