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Da 0 a 10: la scioccante confessione, la petizione per Udine, l’ineguagliabile record di Lucca e l’incubo dei mediani adattati 

di Arturo Minervini

Zero alla capacità del Napoli in certe gare di toglierti il brivido del finale. Pare quasi di iniziare a leggere un libro dall’ultima pagina, di iniziare un thriller con l’assassino che confessa subito i suoi delitti. In certe sere, praticamente dal primo pallone, lo capisci subito che quello non è il solito Napoli, che quelli non sono i ragazzi di Conte. La scioccante confessione prematura in controtendenza rispetto alla capacità, radicata lo scorso anno, di reagire dopo aver preso un ceffone. 

Uno il livello di intensità, rispetto al livello ‘Dieci’ messo in campo con Roma e Juventus. La stanchezza è tutta lì, a narrare questo atteggiamento forzato dalle batterie scariche. Con giallorossi e bianconeri, gli azzurri non avevano mai dato respiro, bloccando sul nascere ogni iniziativa avversaria. Al Da Luz, è accaduto esattamente l’opposto. Ne “Il Padrino” si dice: gli farò un’offerta che non potrà rifiutare. Il Napoli invece al Benfica concede l’opzione “fate pure con calma”.

Due cambi al 45, sicuramente inusuale per Conte, che prova a bissare la mossa fatta col Qarabag al Maradona. Il risultato, però, è totalmente diverso: la squadra perde quei pochi riferimenti che stava lentamente ritrovando nella seconda metà del primo tempo, Neres accentrato appassisce come una pianta senza ossigeno e Politano ripete ossessivamente una giocata che non porta alcun risultato. A Conte spesso viene imputato di essere troppo restio alle sostituzioni, a Lisbona invece ha voluto cambiare tutto e troppo in fretta. Il calcio è così, rievoca sempre la storia di chi la vuole cotta e chi la vuole cruda.

Tre trasferte in Champions e tre mazzate: questo è un fatto. E pure un brutto fatto. Se col City c’era l’alibi dell’espulsione di Di Lorenzo, in Olanda e Portogallo si è andati a sfidare avversari sulla carta inferiori, ma il risultato è stato lo stesso. Mentalità vuol dire, letteralmente: “Modo particolare di concepire, intendere, sentire, giudicare le cose, ritenuto proprio di un individuo, di un gruppo sociale, o addirittura di un popolo”. Ecco, al Napoli di Conte manca quel sentire europeo, un respiro internazionale che penalizza chi, in casa propria, sa fare invece la voce grossa. 

Quattro all’approccio di un Lucca più fastidioso delle password che devi cambiare ogni 30 giorni, che poi finisci ad avere più combinazioni segrete per crearne di nuove, finendo per dimenticarle. Come corpo morto caddi, scriveva Dante, in egual modo Lorenzo gioca il suo spezzone di gara senza mai indovinare un movimento, un controllo, una lettura. Ogni cosa che fa, ne sbaglia due, al punto che se restasse fermo farebbe meno danni. In questo momento più un problema che un supporto. 

Cinque e mezzo a Milinkovic-Savic, che non sbaglia niente di eclatante, ma nelle pieghe dei due gol presi ci sono delle sue incertezze, non da prima pagina, ma comunque rintracciabili. Per la serie: Non sai bene dove hai sbagliato, ma sai che sei colpevole. Ecco, Vanja dimostra di essere in tilt già quando, dopo pochi minuti, regala un pallone sanguinoso in uscita e ha pure il coraggio di prendersela col compagno. Serata di black-out. 

Sei e mezzo ai pochi minuti, ma buoni, di Vergara. Ancora una volta il classe 2003 risponde presente, senza lasciarsi ingolosire dalla voglia di strafare, facendo le piccole cose, ma fatte bene. Mette un pallone di una dolcezza natalizia sul secondo palo, che è un peccato capitale che nessuno intuisca a pieno la giocata per trasformarla in un assist. È tosto e sta dimostrando di meritarsi di avere ancora più spazio nelle rotazioni. Lancerei la petizione: titolare a Udine, perché la fiducia è un seme che va innaffiato per farlo germogliare. Antonio (Conte), Vota Antonio (Vergara)! 

Sette assenze pesantissime, e pure questo è un fatto come le mazzate di cui si parlava sopra. La Champions è qualità, per giocare la Champions ti serve quella qualità che manca nelle giocate di Kevin De Bruyne (ricordate lo Sporting), nell’intelligenza di Lobotka, nella fisicità di Anguissa. I Fab4 erano costruiti per questa competizione, ma di quel fantastico quartetto è rimasto il povero Scott a urlare come la particella di sodio nello Sport della Lete. C’è nessuno?!

Otto squadre qualificate direttamente, poi la grande bagarre dei play-off fino alla 24esima squadra. Il Napoli è lì, in bilico, ad occupare lo slot 23, il penultimo disponibile con ancora 2 gare da giocare e 6 punti in palio. Il calendario dice Copenhagen in trasferta e Chelsea in casa, lo storico dello scorso dice che serviranno tra i 10 e gli 11 punti per evitare il taglio anticipato. Tradotto: con due pareggi sei probabilmente fuori, con una vittoria e una sconfitta non sei sicuro di esser dentro. Ulteriore traduzione: sono volatili per diabetici. 

Nove in pagella, ma in due. Elmas e McTominay vivono una sera da Incubo che nemmeno nelle cucine di Cannavacciuolo, costretti a correre spesso a vuoto con un Benfica che creava molta densità proprio nel loro raggio d’azione. Il macedone per una sera comprende cosa vuol dire vivere da Lobotka, venendo sempre pressato e con una frazione di secondo per ragionare: mica è facile. Scott è stranamente morbido sul cross dell’1-0, e pure sul 2-0 si perde l’uomo. Si dice che il segreto di una relazione lunga è litigare poco… e dimenticare molto. Per questa coppia d’emergenza in mediana, sarà obbligatorio mettersi subito alle spalle la serata da incubo del Da Luz. 

Dieci gol presi contro City, Psv e Benfica raccontano delle fragilità, inutile nascondersi. Il Napoli paga un assetto troppo nostrano, molto legato alla brillantezza fisica e poco ad un’idea di gioco dominante. Conosciamo Conte, con i mille pregi e qualche difetto, tra questi ultimi vi è questo scarso e reiterato feeling con l’Europa. “Non si può fare un viaggio senza essere cambiati in qualche modo” spiega al meglio queste difficoltà che ancora esistono nel percorso di un tecnico che, in questi mesi, ha dimostrato di saper imparare dai propri errori e correggerli. Quello europeo è l’ultimo step da compiere. 

Arturo Minervini è in diretta ogni giorno, alle 9, su Radio Tutto Napoli, radio-tematica live ogni giorno dalle 8 alle 19. Potete seguirci in audio o in video su Radiotuttonapoli.net o scaricare gratuitamente le applicazioni per Smartphone (cercando "Radio Tuttonapoli" sugli store o cliccando qui per Iphone e Ipad o per i dispositivi Android) e presto su tutte le Smart Tv.


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