La mossa di Conte che ha disinnescato l'Empoli nel secondo tempo
Un Napoli a due facce quello di ieri. In difficoltà nel primo tempo, con un pari che forse stava anche stretto all’Empoli; in serena gestione nella ripresa sfruttando l’episodio, senza Lobotka, su un campo che ancora non aveva visto vincitori. Non è la prima volta in stagione, anche contro il Como era successo un qualcosa di simile, ma non sempre è questione di ritmo e atteggiamento o almeno non del tutto. Perché se è vero che Conte nel post-partita a Dazn dirà “Non mi è piaciuto il primo tempo, l'approccio è stato non nostro, timido, non so se impaurito”, aggiungerà anche “Nel secondo tempo ho cambiato qualcosa, abbiamo diverse possibilità da sfruttare viste le caratteristiche dei giocatori”.
Ma cos’è che non ha funzionato nella prima frazione di gioco? Sempre il tecnico azzurro in conferenza dopo la vittoria spiega: “Avevamo preparato una fase difensiva con il 4-5-1, con Pezzella se restava alto Matteo (Politano, ndr) basso o se stava basso doveva dare pressione lui”. Ed è proprio lì, su quella catena, che l’Empoli ha creato maggiori problemi: con Pezzella alto Politano è costretto a schiacciarsi, togliendo così l’uscita sul sul terzo di sinistra Viti. Infatti il Napoli a inizio gara ha organizzato la prima pressione contro il 3+2 avversario nel seguente modo (vedi immagine 1 e 4): Lukaku esce sul portatore, Kvara sul braccetto di destra, Gilmour a schermare il play e Anguissa su Anjorin. All’Empoli allora non rimane che quel lato e trova pane per i suoi denti: troppi palloni arrivano a Pezzella che accetta volentieri l’uno contro uno con Politano.
Conte capisce subito: così non va, e decide in un primo momento di alzare Politano a dare pressione su Viti. Ancora una volta però, la squadra di D’Aversa ha la soluzione per innescare i propri esterni: con Matteo alto, è Di Lorenzo a dover prendere Pezzella, e in rifinitura si aprono gli spazi per Esposito e Fazzini (vedi immagine 2 e 5). Così, complici delle uscite pigre di Gilmour, per ben due volte i due trequarti ricevono in open play smistando sugli esterni e creando pericolo. Ci può stare, per lo scozzese è l’esordio dal 1’ in campionato, ma all’inizio gli è mancato questo ritmo nelle uscite che ha anche costretto Anguissa a spendere l’ammonizione. Come confermato da Conte: “Era la prima partita di Gilmour, che ci può dare tanto ma nel primo tempo era un po' timido”.
Arrivati all’intervallo, il mister striglia i suoi, ma gli consegna pure il foglietto con le soluzioni per portarla a casa. La mossa tattica di Conte che di fatto disinnesca l’Empoli nel secondo tempo, sta nella riorganizzazione della prima pressione. Il tecnico azzurro accetta di pressare in parità numerica, ma lasciando Politano su Pezzella e utilizzando McTominay: in questo modo lo scozzese prende Anjorin ed Anguissa ora è libero di uscire su Viti (vedi immagine 3 e 6). La conseguenza: hai costretto la squadra in Serie A che perde più duelli aerei (136), a giocarsela sulle seconde palle. Con un portiere non abilissimo con i piedi (Vasquez sbaglia 11 lanci lunghi su 15) e le due linee di costruttori che vanno in apprensione (da dietro, 23 palle lunghe sbagliate su 35); aggiungici poi che Colombo ed Esposito non fanno del contrasto in area il proprio punto forte (rispettivamente, solo 30% e 33% di duelli aerei vinti in campionato). Il risultato: l’Empoli produce 0.08xG, contro gli 0.61xG del primo tempo, dai 10 tiri effettuati nella prima frazione di gioco si passa a 1 solo nella ripresa, ed anche i cross da 13 diventano 0 perché viene tolta la valvola di sfiato sugli esterni.
Un Napoli non brillante ieri, che a dire il vero anche dal rientro dagli spogliatoi ha avuto scarsa pericolosità offensiva. Ma allo stesso tempo un Napoli caleidoscopico, che sa soffrire, assorbire, riorganizzarsi; con il sacrificio di tutti e con la mente, quella sì sempre brillante, del suo allenatore Antonio Conte.