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RILEGGI LIVE - ADL da Fazio: “Spalletti? Vuole un anno sabbatico! Stadio? Voglio la gestione e lo rivoluziono con centinaia di milioni! Ora un giapponese…”

di Antonio Noto

Nel corso di ‘Che tempo che fa’ su Rai 3, è intervenuto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis

Solo lei dava il Napoli favorito: “Mi sono trovato in una conferenza stampa ai primi di giugno, siccome avevamo mandato via tanti giocatori ritenuti importanti, per me avevano finito il loro ciclo a Napoli, allora dei giornalisti mi chiesero cosa pensavo di fare ed io risposi di vincere lo scudetto. Ci fu lo sgomento totale, compreso quello di Spalletti che non sapeva chi avremmo acquistato. Gli allenatori si dividono in coloro che vogliono fare il mercato e in coloro che allenano. Spalletti è una grandissima persona, un grandissimo allenatore, ha fatto crescere una materia straordinaria che noi gli abbiamo dato".

Spalletti resta? E’ un uomo libero, quindi dopo 50 anni di cinema e tante esclusive quando qualcuno dice di aver fatto il massimo, si è concluso un ciclo della vita e di volere un anno sabbatico, non puoi opporti. Devi essere sempre generoso nella vita. Lui ci ha dato tanto, io lo ringrazio ed è giusto che continui in quello che ama fare". 

Osimhen è l’uomo simbolo del Napoli, gli ha consigliato lei la maschera? “E’ un grande risultato anche dal punto di vista del marketing. Parlo con i giocatori? Assolutamente, l’altro giorno eravamo al concerto di Gigi D’Alessio. Con loro ho un bellissimo rapporto. Come pronuncio Kvaratskhelia? Io lo chiamo semplicemente Kvara”.

All’inizio la sua famiglia non era favorevole che lei comprasse il calcio. “Io non ne sapevo nulla del calcio, da bambino giocavo a basket. Venendo, però, da una famiglia napoletana, avevamo sempre avuto come squadra del cuore questo Napoli. Stando a Los Angeles tante volte pensavo che calcio e cinema fossero due cose importantissime a livello di intrattenimento. Forte dell’esperienza di Murdock pensai che fare il calcio era una cosa che funzionava. Quando i club sono diventate società per azioni non ci ho pensato un attimo. La prima volta non ci riuscii perché Ferlaino mi fece causa. La seconda volta mentre ero a Capri scoprii che il Napoli era fallito, era una follia questo fallimento. Allora con 32mln comprai dal Tribunale un pezzettino di carta e la mia famiglia era molto arrabbiata. Io, però, dissi che ero un Gemelli e quelli di questo segno devono sempre proiettarsi nel dopo”.

Nel Napoli continua a giocare sempre Maradona. “E’ unico e irripetibile. Continua a giocare, ci sono tutti i murales in città. Gli abbiamo dedicato lo stadio, era una cosa dovuta. Poi cambierà molto quando lo farò diventare del Napoli. Il Comune ce lo deve dare per 99 anni, se no mollo questo stadio e lo vado a costruire a Caserta. Sai quanti sarebbero contenti i napoletani? Il Comune ci darà lo stadio, spenderemo centinaia di milioni, faremo un museo straordinario dove uno potrà giocare con Maradona. Voglio fare i matrimoni dentro? Lo stadio deve essere vissuto tutta la settimana, deve poter ospitare concerti, fare matrimoni e comunioni. E’ luogo straordinario, che si può anche porzionare”.

Festeggiamenti scudetto a Napoli. “Dopo 33 anni è stato un fatto molto sentito da tutti i napoletani.  La cosa straordinaria è che in questo periodo stanno venendo tantissimi americani, tutti vogliono venire a vedere la città tutta addobbata d’azzurro. E’ partita proprio una specie di febbre straordinaria. La Nielsen ha certificato che i supporters del Napoli nel mondo occidentale sono più di 83, ora forse saranno diventati 120mln”.

Comprerete un calciatore giapponese? “E’ quello che stiamo facendo, mentre venivo qua mi ha chiamato un mio amico giapponese dicendomi che mi manderà le bozze del contratto per farmi da scouting in Giappone”.

Elodie? Per lei ho in mente un film di grandissimo successo, dove lei sia centrale. Verrà alla festa del Napoli? Forse è tifosa di un’altra squadra (Roma, ndr.) e queste cose vanno un po’ in rotta di collisione. I festeggiamenti a Napoli sono stati una polveriera di gioia".

Vuole rivoluzionare il calcio? “Vorrei recuperare i giovanissimi che si stanno rincretinendo con gli smartphone e le piattaforme dove giocano e non hanno più la capacità e la pazienza di seguire il calcio. Vorrei parlare con il ministro della pubblica istruzione e pregarlo a insegnare nelle scuole ai bambini di diventare allenatori. Poi per modificare il calcio, c’è ancora un intervallo di 15’. Bisogna andare dritti per dritti. Sai quanti giocatori paghiamo? 27, quindi ci sono tutti i giocatori per andare dritto per dritto".

Come si resta competitivi? “Bisogna restare competitivi tenendo i conti in ordine, bisogna fare impresa e non presa. Le istituzioni calcistiche bisognerebbero fare tabula rasa, le regole ci sono ma fanno finta di niente. Se prendi un elefante e lo metti con un topolino finisce che alla fine lo schiaccia. Ci sono campionati che non sono equilibrati, i kart non gareggiano con la Formula 1. I campionati dovrebbero essere divisi per tipologia di città, non puoi far giocare una città con 3mln di abitanti con una da 30mila. Una gara così nessuno la vede e gli sponsor non partecipano”.

Messaggio di Kvara: "Ciao presidente, forza Napoli sempre!"

Messaggio di Di Lorenzo: “Ciao presidente stasera saremo tutti davanti alla tv a vederla. Un saluto da tutta la squadra e sempre forza Napoli”. ADL: “Grande capitano!”.

Stessi contratti per cinema e per il calcio e validi nell’Universo. “Abbiamo sempre avuto noi De Laurentiis una grande cultura per la musica e una società che cura la musica. Da bambino studiavo questi contratti e c’era scritto ‘validi nell’universo’. Se un astronauta sta andando su Marte o nello spazio la NASA gli manda le immagini di un film o di una partita. Per oggi saranno solo 10 persone? Ma in un domani?".

Ricordi di quando ha iniziato a fare cinema? “Erano gli anni molto complicati, gli anni di piombo. Noi eravamo sempre stati molto legati alla commedia, nel dopoguerra c’era l’esigenza di ridere. Il cinema è una specie di cartina di tornasole e oggi se ne persa un po’ le tracce con l’avvento delle serie tv in periodo di Covid. Il problema del cinema è che anche nella commedia ha avuto cambiamenti pazzeschi. Sono venuti gli attori autori come Benigni, Troisi e Verdone, ne li mettevi nelle mani di un grande regista sono stati degli insuccessi come Troisi con Scola. Il problema è che devi avere una grandissima umiltà, cosa che tra gli autori non c’è”.

Lei va al cinema? “Amo molto il cinema, ho anche delle sale. Ma lavoriamo tutto il giorno, l’altra sera però sono sceso di caso e sono rimasto rapito dal film di Bellocchio”.

Non è un problema di chi decide cosa. Con Carlo si discute, lui è un entusiasta di natura. Arriva con un’idea che se te la racconta senza recitare vuol dire che non funziona anche se non te lo dice. Ogni tanto bisogna ricalibrarlo e portarlo nei giusti binari”.

Messaggio di Carlo Verdone: "E’ stato un anno molto importante per te, Scudetto. Grande soddisfazione personale e per la città di Napoli. Sei stato super! Quando mi hai fatto i complimenti per la seconda stagione della mia serie, ci hai dato finalmente una carezza per una volta. Grazie! Però per cortesia, basta con questo Napoli e la festa, torna a Roma e leggi il copione della terza e quarta stagione. Senza il semaforo verde non si parte! Ciao, ti voglio bene".

Lei fa finta di essere insodisfatto per raggiungere il massimo. "Io sono molto sincero e la sincerità non paga. In Italia esiste il leccaculismo, io non sono così. Quando non hai successo sono tutti pronti ad uccidere, quando lo hai sono tutti intorno a te. Gli autori li rispetto ma non hanno il termometro del pubblico e le modalità di come si commercializza e si promuove un prodotto. Con Verdone abbiamo mai sbagliato un film in 21 anni? Abbiamo fatto i più grandi successi. Con me lui è molto paziente”.

Gelato Napoli? “Abbiamo cominciato a girare nel mese di giugno senza saperlo...ah ma tu parli del gelato! SteccoNapoli è straordinario, ti manderò i miei gelati. Festa? Ci sarà Stefano De Martino a condurre, andremo avanti fino a mezzanotte su Rai 2 con tanti cantanti e interventi. Domenica in regia ci sarà Stefano Vicario".

Cosa ha detto al Papa? “Al Papa ho donato una riproduzione minuscola del piede di Maradona e gli ho detto che servirà a dare un calcio a tutte le ingiustizie del mondo, perché lei è in grado di farlo”.


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