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Un'attesa durata nove mesi ed un messaggio da consegnare: ora sì, ciao Gonzalo!

di Gennaro Di Finizio

Ha fatto male. Tanto male. L’addio di Gonzalo Higuain, fuggito via da Napoli nel silenzio e nel pieno della scorsa estate, ha lasciato un senso di delusione che per mesi ha occupato mente e corpo dei tifosi azzurri. Proprio quel Gonzalo che aveva fatto sognare tutta una città, con i suoi 36 gol ed il record in serie A, il secondo posto e la Champions League.

Poi la cessione. Un fulmine a ciel sereno. E non ad una qualunque, perché la Juventus è La rivale, quella che dalle parti di Pulcinella è vista come il nemico per antonomasia. Higuain la maglia bianconera ha imparato a vestirla, lasciandosi alle spalle il passato azzurro e il calore dei tifosi napoletani.

Lo stesso calore che, in un senso del tutto opposto, ha riscoperto ieri. Il ritorno del Pipita non poteva che accendere dentro i tifosi quel risentimento naturale, umano, che difficilmente era evitabile. Quell’indifferenza invocata da molti, alla fine, non c’è stata. D’altronde, chi accoglierebbe in casa propria un ex in compagnia dell’amante con il/la quale ha distrutto una storia di tre anni?

Ma non si tratta solo di risentimento. Quei 50 mila e più fischi, uditi per più e più volte nel corso dei novanta minuti, nascondevano anche qualcos’altro. Una svolta. I tifosi attendevano il ritorno di Gonzalo, perché era giusto fargli sapere cosa aveva lasciato nei cuori dei napoletani. Amarezza, certo, e tanta rabbia. Piovuta sulla testa del povero Gonzalo, in quel San Paolo che appena un anno fa lo acclamava come un eroe.

Ma ora, i tifosi lo sanno, è tutto finito. Higuain è tornato, ha ricevuto il messaggio. Ora si, si può voltare pagina e dimenticare il passato. Rimarrà un ricordo, bello ed amaro. Ma Gonzalo se n’è andato. E’ tornato, e tornerà ancora mercoledì. Magari in Coppa Italia si sentirà qualche fischio in meno. Si, perché i tifosi hanno atteso il ritorno del Pipita per chiudere il capitolo. Ora si, è tutto finito. Ciao Gonzalo.


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