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Un’astinenza da Diavolo

di Arturo Minervini

Voltare pagina. Passano le ore dall’eliminazione dell’Italia ed il nome che tiene banco è sempre quello di Lorenzo Insigne. La sua esclusione nella sfida decisiva contro la Svezia ha unito tutta la stampa in una grande indignazione, mettendo sul banco degli imputati un Ventura ormai senza difesa ed attenuanti. Le ore che passano, però, scandiscono anche un contro alla rovescia molto significativo per Insigne e per il Napoli: il ritorno in campo, nella sfida di sabato sera contro il Milan al San Paolo. 

Quindici minuti di follia. Nella doppia sfida con gli svedesi questo il magro bottino del Magnifico, piazzato in mediana nell’assurdo finale di Solna. Il numero 24 azzurro ha però mostrato grande maturità anche dopo la clamorosa eliminazione, cercando di abbassare i toni in una situazione molto complicata. Anche le sue dichiarazioni sono lo specchio di crescita e consapevolezza di un ragazzo che adesso vorrà riversare tutte le proprie energie per il bene della causa Napoli.

Astinenza da campo e da gol. Lorenzo ha sofferto sulla panchina dell’Italia, senza poter dare il suo contributo. Contro il Milan, invece, non ci sono dubbi sulla sua presenza dal 1’ nel terzetto terribile composto da Callejon e Mertens. Insigne proverà a ritrovare quella rete che manca in campionato dal 14 ottobre, quella pesantissima segnata sul campo della Roma che valse la vittoria. L’ultima gioia in assoluto è invece quella contro il City, a conferma del fatto che Lorenzo si esalti quando cresce il valore dell’avversario. Sarà il più riposato del tridente azzurro contro il Milan e Sarri affiderà alle sue giocate quella corsia mancina orfana delle sovrapposizioni di Ghoulam. La speranza del tecnico è che i meccanismi tra Insigne e Mario Rui possano rodarsi nei prossimi giorni e mettere in difficoltà una difesa, quella del diavolo, che non pare certo impenetrabile.


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