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Chiariello: “Nessuna incoerenza! Volevo Hermoso, ma non faccio tragedie perchè mi fido di Conte”

di Francesco Carbone

Il giornalista Umberto Chiariello ha fatto chiarezza su Facebook in merito ad alcune sue ultime dichiarazioni sulla trattativa tra Mario Hermoso e il Napoli: “Non c’è nessun cambio di rotta nelle mie dichiarazioni su Hermoso. Continuo a dire che spero di non vedere JJ nel Napoli anche se temo fortemente resti. Hermoso lo avrei voluto personalmente ma non ne faccio una tragedia se Conte non lo ha fatto prendere perché mi fido di Conte. Da qui la mia grande incoerenza, si pensi un po’.

Poi se hanno deciso di cucirmi addosso un abito da lecchino mi arrendo: sono 34 anni che parlo senza padroni, evidentemente non è bastato per convincere tutti. Pazienza, me ne farò una ragione. Se ti vogliono condannare non c’è difesa che tenga: i social sono peggio della Santa Inquisizione. Non c’è difesa.

Un banale invito a non fare tragedie per un mancato arrivo (che mi sarebbe piaciuto, lo rimarco), è diventato un capo d’accusa micidiale. Senza capire che decide Conte, che evidentemente non ha spinto per averlo. Avrà le sue ragioni. Tutto qui. Ed ho anche spiegato che ha ben 4 soluzioni con i difensori attuali e che forse più che un centrale cerca un laterale di spinta.

Forse. Ma tanto ormai - poiché Radio CRC è la radio ufficiale del Napoli, ed io lavoro per Radio CRC (non per il Napoli) - giocoforza sono servo del padrone. Mi verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere.

Le calunnie e gli insulti valgono più di oltre 30 anni di professione provata a fare al meglio delle proprie forze e con la massima libertà intellettuale possibile.

Bastano un po’ di napulegni livorosi in cerca di nuovi bersagli per mantenere la loro piccola visibilità nel popolino asedicista che ti costruiscono un abito a misura da lecchino ed il gioco è fatto.

Ma sapete che c’è di nuovo? IO ME NE FOTTO. Chi mi segue veramente (e per fortuna sono tanti) conosce la mia onestà intellettuale. Ed io sono cosciente che sono fallibile e faccio molti errori, dei quali mi scuso ogni volta che me ne accorgo. L’importante è che la gente apprezzi il mio impegno e la mia serietà. Quella senza pregiudizi, che per fortuna è la gran parte. Per questa gente continuerò a dare l’anima. Per i napulegni, provo solo tanta pena. Devono avere una vita difficile…”.


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