Carbone a Tutto Napoli: "Europa, si può. Barreto? No, Pocho"
Fonte: Salvio Passante-Luca Cirillo
In prossimità della sfida Bari-Napoli, in programma domenica alle ore 15 allo stadio San Nicola, un illustre doppio ex, Angelo Carbone, presenta, in esclusiva per i lettori di Tutto Napoli, il derby del Sud. Ala destra di classe cristallina, si ritagliò uno spazio importante nel Milan dei fenomeni. Con la maglia rossonera salì sul tetto d'Europa e del mondo. Bari fu il suo trampolino di lancio, Napoli lo consacrò tra i migliori esterni della massima serie. L'esperienza in azzurro gli aprì le porte della nazionale maggiore.
L'infortunio di Maggio quanto potrebbe incidere sul finale di campionato del Napoli?
"Maggio è uno dei pochi giocatori indispensabili di questo Napoli. Il modulo di Mazzarri esalta i movimenti degli esterni e Christian ha dei tempi di inserimento fantastici. E' anche freddo sotto porta. Sicuramente peserà sul rendimento complessivo della squadra azzurra".
La sconfitta interna contro il Parma ha ridimensionato le ambizioni continentali dei partenopei?
"Sconfitta immeritata. Ho visto la gara in tv e non mi aspettavo assolutamente un tracollo in un momento topico del campionato. C’è tempo per recuperare: gli azzurri possono riprendersi. A mio avviso il Napoli ha espresso, in alcuni frangenti del torneo, il miglior calcio in Italia. Sono ottimista per la qualificazione in Europa League. Juve e Fiorentina saranno le squadre da temere. Ci sono ancora cinque gare e tutto può succedere"
Una debacle che ha lasciato l'amaro in bocca ai tifosi che già sentivano nell'aria il profumo d'Europa...
"Napoli è bella anche per questo motivo. Un giorno si sogna, e l'entusiamo raggiunge picchi altissimi, il giorno dopo c'è depressione, musi lunghi. E' un pò "pazzarella". Cerchiamo però di essere lucidi con capacità di lettura al di là del risultato. Si sta costruendo veramente qualcosa di importante sia in termini tecnici che progettuali. Mazzarri, che stimo moltissimo, ha saputo trasmettere la mentalità giusta a questa squadra. Erano anni che il Napoli non si imponeva anche in trasferta".
Se a fine stagione dovesse arrivare un'offerta importante sia per Maggio che Zuniga, chi cederebbe?
"Ragionando da tifoso, spero rimangano entrambi. Purtroppo nel calcio bisogna far quadrare anche i bilanci. Anche le società importanti devono sacrificare alcuni gioielli per la “buona salute” delle casse. Ribadisco il concetto: Maggio non si tocca. Venderei Zuniga".
Cosa manca al Napoli per diventare una big?
"Due difensori di caratura internazionale. Il reparto arretrato non è ancora all'altezza per competere in Europa. L'intelaiatura c'è, ed è anche di spessore: con piccoli accorgimenti si può innalzare il tasso qualitativo. Bisogna allungare la panchina con giocatori di esperienza".
Avrebbe multato Quagliarella dopo le plateali proteste?
"Si, ma avrei multato e fermato anche l'arbitro per un turno. Il direttore di gara non ha saputo interpretare e gestire un momento delicato e nervoso della sfida. Quagliarella era in trance agonistica e mancavano pochi minuti alla fine. Un pareggio da tramutare in vittoria. La strattonata di Paci, il battibecco e “clic”, si è spenta la luce. L'arbitro Romeo poteva anche allontanarsi facendo finta di non sentire. Da paladino della giustizia, invece, non l'ha fatto. E' stato travolto da smanie di protagonismo".
Quagliarella tre turni di stop, regolamento applicato. Una gomitata di Camoranesi a Conti diventa, invece, una “carezza”...
"Non so quali ingiurie abbia proferito all'arbitro, però tre giornate sono troppe, soprattutto per un giocatore che non ha precedenti. Non bisogna però dare al bomber stabiese alibi, un campione non deve mai cadere in provocazioni. La gomitata di Camoranesi è stata plateale. Purtroppo è stata distorta anche la veridicità delle immagini..."
Bari-Napoli senza tifosi. Due settimane fa la Roma giocò quasi in casa al San Nicola...
"E' un argomento delicato, servirebbero settimane per esporlo ed analizzarlo in tutte le sue sfaccettature. Giro l'europa e noto che in altri paesi il calcio viene vissuto in modo diverso. Da noi manca la cultura dello sport, gli stadi sono fatiscenti e in parecchi casi dietro le tifoserie violente ci sono interessi economici. Il calcio viene visto come un mezzo per sfogare malesseri sociali. E' un peccato che il derby del Sud non possa godere della presenza della tifoseria napoletana".
Il pronostico di Angelo Carbone.
"Il Bari mi ha sorpreso. Non immaginavo minimamente che potesse disputare un campionato ad alti livelli, alla luce dell'inesperienza di molti componenti della rosa. Ha raggiunto l'obiettivo stagionale, la salvezza. Non dovrebbero esserci problemi per il Napoli. E' vero, non ci saranno Quagliarella ,Cannavaro e Aronica, ma quest'anno i gregari sono stati veramente fondamentali nell'economia dei risultati. E' una gara sentita in Puglia. Mi auguro che vinca il Napoli".
Amarcord personale di Angelo Carbone...
"Bari - Napoli 1-1. Vestivo la maglia dei Galletti. Passammo in vantaggio; nei minuti finali il Napoli pareggiò. Ricordo questa gara perchè mi ritrovai a marcare Maradona: un sogno. Ogni contrasto gli chiedevo - "mi dai la maglia? (ride, ndr)".
La ottenne?
"No, quel "maledetto" mi rispondeva che l'aveva già promessa ad un altro (ride, ndr)"
A quale trofeo si sente più legato?
"Coppa intercontinentale, ero nell'undici titolare. Non sottovaluterei lo spessore della vittoria della Coppa dei campioni".
Il Milan di Sacchi, squadra più forte della storia del calcio?
"Sono di parte, ma dico si. Abbiamo vinto tutto quello che c'era da vincere: inimitabili".
Le faccio dei nomi, aggiunga qualcosa...
Franco Baresi... "immenso"
Arrigo Sacchi... "innovativo"
Donadoni... "tenace"
Berlusconi..."un genio"
Van Basten "un alieno. Trasformava le cose impossibili in facili".
De Laurentiis "passionale".
Il ricordo della sua esperienza in Campania...
"A Napoli ho trascorso un anno bellissimo ed intenso. Conquistai anche la maglia della nazionale. Fu l'ultimo anno dei grandi investimenti, la società si stava avviando verso un lento declino. Ciò incise tantissimo sull'equilibrio interno, la squadra ne risentì. Non si vince soltanto con l'organizzazione tattica in campo, il ruolo di una società è un fattore fondamentale per imporsi nel calcio che conta. Era un gruppo che straripava di valori importanti. Zola, Fonseca, Careca, che giocatori. Indimenticabile, però, resta la vittoria in coppa uefa con il Valencia. Cinquina di Fonseca. Giocai sulla fascia destra, di fronte avevo Leonardo, attuale allenatore del Milan".
Lei attualmente riveste l'incarico di osservatore del club rossonero. A suo avviso il tecnico brasiliano resterà in Italia anche nella prossima stagione?
"Le percentuali non sono altissime..."
Barreto-Lavezzi, chi preferisce?
"Lavezzi. Il Pocho è un attaccante di fama internazionale, noto agli addetti ai lavori. Il Milan lo ha visionato tante volte. Barreto, invece, deve ancora affermarsi, ha buone potenzialità".
Chi vincerà lo scudetto?
"Credo l'Inter, in assoluto è la squadra più forte. La Roma mi ha sorpreso, ma l'entusiasmo potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio in questo rush finale".
Il futuro prossimo di Angelo Carbone...
"Il calcio è la mia vita. Questo incarico che il MIlan mi ha affidato mi gratifica. Non ho mai pensato ad un futuro in panchina. Sono cose che devi sentirti, finora questa scintilla non è scoccata. Non riesco ad immaginarmi sotto questa veste".
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