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ESCLUSIVA - Tonelli, il primo presidente: “Gli consigliai Empoli, ho avuto ragione. Deve migliorare solo in un aspetto”

di Fabio Tarantino

Di Firenze e Coverciano Lorenzo Tonelli riconoscerebbe anche il profumo ad occhi chiusi. Aveva appena cinque anni quando, mano nella mano coi genitori, attraversò per la prima volta l’arco del mondo del calcio, la passione contagiosa che aveva coltivato nonostante le perplessità della famiglia. Fu la Settignanese ad accoglierlo bimbo, piccolo ed ingenuo, pronto a mischiarsi ad altre centinaia di aspiranti calciatori destinati a divertirsi e basta. Il calcio è una cosa seria e non tutti riescono ad esplodere nonostante l’impegno, la passione, gli sforzi. Non è però questo il caso di Tonelli, il difensore speciale che “aveva qualcosa in più degli altri”. Lo ricorda bene Maurizio Romei, presidente della Settignanese, la prima scuola calcio del neo acquisto del Napoli. “Non ero io ad allenarlo - racconta a Tuttonapoli.net - ma parlavo spesso con i suoi istruttori che di lui mi dicevano sempre un gran bene”.

Tonelli, classe ’90, ha trascorso cinque anni sul campo sportivo di Coverciano, a due passi da dove si è allenato recentemente in Nazionale, convocato dal ct Conte per il primo stage di avvicinamento ad Euro 2016: “Lo avevo previsto”, spiega orgoglioso il presidente Romei. “Avevo pronosticato per lui una convocazione in Nazionale ed ho avuto ragione”. La maglia azzurra è solo l’ultima tappa di un percorso che dalla Settignanese – società dove Lorenzo ha anche conosciuto Ferruccio Valcareggi - è proseguito ad Empoli: “Ho inciso molto nella sua scelta – prosegue - La famiglia mi chiese un parere quando si interessò a lui anche la Fiorentina. Non ebbi dubbi, consigliai ai genitori di scegliere Empoli per il settore giovanile, tra i migliori in Italia, specialmente in quel periodo”.

Ma cosa aveva di speciale Tonelli? “Era arcigno, veloce, scattante: me lo ripetevano sempre i suoi istruttori. E poi, nonostante l’altezza, era uno dei più bravi a colpire di testa. Aveva grande elevazione”.

Dove può ancora crescere? “Nell’impostazione da dietro. Ora si limita al compitino, appoggia la palla al centrocampista, ma ha qualità ed intelligenza per rilanciare l’azione osando di più, proprio come Bonucci”.


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Lunedì 29 aprile
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