Guido Clemente di San Luca a TN: "Aveva ragione Saviano, gara indirizzata da Sozza"
Guido Clemente di San Luca, Ordinario di Diritto Amministrativo all'Università della Campania Luigi Vanvitelli, ha espresso alcune considerazioni in chiave Napoli dopo la sfida di San Siro
"Leggo e ascolto commenti incomprensibili su Inter-Napoli alla ripresa. La partita è stata fortemente indirizzata da Sozza. Trovo stupefacenti le pagelle su di lui. Tutti gli danno la sufficienza piena, pur concordando che nella prima mezz’ora avrebbe almeno dovuto ammonire Skriniar e Barella, e che ha consentito di legnare Kvaratskhelia contro il Regolamento. Resto basito.
Secondo Casarin, «Sozza, calmo, osserva il gioco a distanza dai calciatori: così evita di punire alcuni mezzi falli e può favorire il vantaggio». Secondo Bergonzi, «Poteva dare due gialli nel primo tempo, uno per Skriniar e uno per Barella. Anche se è un big match non bisogna risparmiare cartellini. La cosa che mi è piaciuta di meno è la gestione di Barella. Non si può vedere uno che protesta per 84 minuti. Se mi chiedi un voto la sufficienza la merita sicuramente. Ripeto, gli rimprovero soprattutto la gestione di alcuni calciatori: quella di Kvaratskhelia ma, soprattutto, quella di Barella che per me ha ammonito davvero troppo tardi». Infine, secondo Marelli, Sozza è stato bravo ma «Mancano tre ammonizioni “mandatory”, a mio parere, tutte per imprudenza: Skriniar su Kvaratskhelia al 13esimo, Barella su Kvaratskhelia al 33esimo e Calhanoglu su Politano al 48esimo».
Questi giudizi sarebbero da sufficienza? Mah. Se li ammonisce, la partita cambia completamente, nonostante il Napoli sia apparso ancora imballato dalla nuova preparazione, disputando la peggior partita della stagione. Ma non è vero – come viene raccontato in modo palesemente non veritiero – che ha tirato solo al 90° con Raspadori. Ha mancato due occasioni clamorose nel primo tempo con Zielinski (al 30°) e Anguissa (al 44°). E due pure nel secondo, con Osimhen (al 52°) e Kvaratskhelia (al 61°). L’Inter ha giocato con molta concentrazione ed una solidissima fase difensiva, che però le è stata permesso di fare in violazione delle regole.
Per buona parte del primo tempo gli azzurri, nonostante siano mancati di brillantezza commettendo insoliti errori nella impostazione del gioco, hanno gestito la gara soffrendo, sì, alcuni contropiedi efficaci, ma senza eccessivi patemi. Le statistiche finali dicono che il Napoli ha avuto il predominio del gioco (possesso palla, quantunque sterile, 64% contro 36); ha tirato di più sia in porta (2 contro 1), sia in totale (9 contro 6); ha ottenuto quasi lo stesso numero di corner (4 contro 5); e, a fronte di un solo ammonito in meno (2 contro 3), ha commesso quasi la metà dei falli (7 contro 12). Come ha riconosciuto Spalletti, l’atteggiamento è stato un po’ troppo «timidino».
Tuttavia, anche lui lo è stato nelle dichiarazioni post-partita. Forse fa bene a tenere un profilo basso. Altrimenti peggiora il rapporto col «sistema». Ebbene sì. Perché forse, a cose fatte, Saviano non aveva tutti i torti. S’è beccato gli strali della stampa nazionale – e naturalmente pure dei soliti conterranei che pur di emularla amano fare i primi della classe –, ma ha detto quel che è sotto gli occhi di tutte le persone per bene. Non è questione di ‘complotto’ (che è cospirazione specifica ai danni di qualcuno). Si tratta semplicemente di detenzione e gestione del potere. Anche calpestando le regole che dovrebbero disciplinarlo. Ed utilizzando ogni sua forma: dai vari gangli della struttura istituzionale al dominio mediatico. Come ripeteva Lui, «dobbiamo vincere contro tutti».
Una nota, infine, per il mister. Dopo il gol (subìto al 56°) ha perso lucidità. I cambi sono sembrati tardivi e privi di criterio. Subito, e non dopo quasi 10 minuti, insieme a Lozano per Politano, deve uscire Anguissa – e non Zielinski – per Ndombele. Poi, dopo una decina di minuti, a 20 dal termine (non al 76°) deve inserire Elmas per Zielo e Raspadori per Kvara. Da ultimo, va bene buttare dentro anche il Cholito (forse dandogli almeno 10 minuti, più il recupero) per il forcing finale, ma mai deve uscire Lobotka. A quel punto togli Rahmani, e resti a difendere a tre: Kim al centro, Di Lorenzo a destra e Olivera a sinistra. Lasci in mezzo al campo Lobo con ai lati Elmas e Ndombele. E in attacco ti giochi il doppio centravanti, con Lozano a destra e Raspadori a sinistra.
Ormai è andata. Ora dobbiamo concentrarci su Genova. I blucerchiati sono in netta ripresa e con l’acqua alla gola. Non sarà affatto facile. La squadra deve riuscire a sciogliere i muscoli ancora intorpiditi. Ci deve assistere il Kairos. E soprattutto dovremo avere un arbitraggio non indirizzato".