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Disastro Lazio, Sarri: “Pronto a fare un passo indietro se sono io il problema"

di Francesco Carbone

Arrivano, attraverso le colonne de LaLazioSiamoNoi le parole di Maurizio Sarri, tecnico della Lazio, dopo il ko contro il Midtjylland: "Cosa ho detto ai tifosi? Che avevano completamente ragione, perché questa è una partita non abbiamo giocato, e non l'abbiamo giocata per presunzione. Alla base di queste partite c'è una grande dose di umiltà, se vai in giro per l'Europa vai incontro a questo tipo di figure come è successo a noi stasera e come è successo a qualche altra squadra l'anno scorso. È inevitabile. Quello che mi dispiace è che da tre giorni stiamo battendo su questo tasto e invece non ci siamo assolutamente riusciti. Abbiamo sbagliato tutto, dall'approccio dei giorni prima alla partita alla partita stessa. Era palese già nei primi venti minuti, quando il possesso era totalmente nostro, che eravamo presuntuosi, che si tocchettava a due all'ora senza mai affondare. Sembrava quasi una squadra che gestiva gli ultimi 20 minuti sul risultato di 4-0. Quando una squadra ha questo tipo di atteggiamento in fase di possesso, in fase di non possesso alla prima difficoltà prende gol, era palese".

Avete visto vecchi fantasmi della scorsa stagione?
"Purtroppo non ci vedo grandi diversità. Questi crolli emotivi improvvisi sono simili a quelli degli anni scorsi. Difficile da capire le motivazioni: perché se la motivazione sono io, devo fare un passo indietro, se è colpa di un giocatore va venduto istantaneamente. Qualcuno che all'interno di questo gruppo insinua questo germe c'è per forza".

Sente che possa essere anche colpa sua?
"Questo è uno spogliatoio in cui non ci sono criticità, però questi cali, che si possono chiamare emotivi o nervosi, ci sono. La mia paura è che ci sia qualche fattore scatenante che non siamo mai riusciti a individuare e a domare. Non ci sono questo tipo di rapporti che pensi possano riuscire a venire fuori queste cose. È un ambiente bello da vivere, ma poi ci sono anche da giocare le partite".

Sorpresi dalla partita degli avversari?
"Non mi sorprende, ma penso che stasera il Midtjylland non sia valutabile. Ha giocato contro una squadra spenta, morta, se devo valutare il livello in confronto a quello della mia squadra penso che siano i netti favoriti dell'Europa League. Ma stasera hanno giocato contro una squadra morta, non so quando giocheranno una squadra viva. Però li ho visti ed è una squadra di buon livello".

Cosa intende quando parla di germe?
"Non intendo che ci sia una testa malata. Il germe nel senso che qualcuno possa trasmettere questo indipendentemente dalla sua volontà. Non è che uno entra nello spogliatoio e dice 'ora li faccio diventare superficiali tutti'. Penso che ci sia una trasmissione involontaria, questo è chiara. Questa è una partita preparata da superficiali e giocata con presunzione. Non c'è ombra di dubbio su questo".

Come pensa che si possa risolvere questa situazione? Si sentiva che ci fossero delle avvisaglie?
"Questa è una squadra che non ti dà mai questa sensazione, anche prima delle partite dell'anno scorso in cui abbiamo non giocato- come questa- non c'erano grosse avvisaglie durante gli allenamenti che la squadra fosse così assente. È estremamente difficile dirti come si possa risolvere, non è facilmente risolvibile. È difficilmente inquadrabile una situazione di questo tipo".


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