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L'unico sorriso, una statistica che spaventa e la forte nostalgia di Gaetano: il 2019 della Primavera

di Fabio Tarantino

Non c'è molto da ricordare nel 2019 per la Primavera del Napoli. Strappa un timido sorriso solo l'ultima salvezza conquistata con due turni di anticipo, senza l'affanno vissuto nel 2018, al termine di un campionato ricco d'insidie eppure concluso raggiungendo l'obiettivo che l'allenatore aveva reso pubblico mentre la squadra - ad inizio anno - era in corsa per i play-off. All'intervallo della seconda stagione di Roberto Baronio in panchina, confermato con merito dopo l'ottimo lavoro, il giudizio non può che essere negativo. Lo raccontano i numeri.

Quattro mesi da dimenticare per la Primavera, ultima in classifica a quota 9 punti dopo aver vinto all'esordio col Torino e poi a Genova. Pesa sul bilancio lo score di reti subite in Youth League: 23 in 5 partite ma solo perché col Genk, sesta giornata, la partita è finita senza reti. Il Napoli sta pagando difficoltà collettive ma anche l'assenza di Gianluca Gaetano, 22 gol un anno fa, gioiellino purissimo impossibile da sostituire sia sul mercato che facendo leva sui futuri talenti. Tanti sono bravi, nessuno è (ancora) al suo livello. Era stato lui, Gaetano, a trainare la Primavera verso la salvezza. Ora che è tra i grandi s'avverte il vuoto tecnico, mancano i suoi gol e quell'imprevedibilità tipica del suo bagaglio. 

Restando ai numeri, il capocannoniere di questo avvio di stagione è Vrikkis, sette gol, specialista dal dischetto. Poco altro da ricordare di questo 2019: l'ennesimo Torneo di Viareggio vissuto da spettatori, l'uscita agli ottavi di Coppa Italia con la Roma dopo aver superato Cosenza e Lazio nei turni precedenti, la vittoria sfiorata col Liverpool all'esordio in Youth League (1-1 il finale) e poi tante sfumature negative, sconfitte storiche (come il 7-2 col Salisburgo) e, ora, quella voglia di riscatto da supportare con scelte oculate proiettandosi al futuro. Oltre questa complicata stagione.


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