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Dalla retrocessione alla semifinale europea: l’urlo di Andujar guida il Napoli nel rush finale

di Redazione Tutto Napoli.net
Fonte: Gennaro Di Finizio

Di argentini bomber e dall’estro esaltante a Napoli ce ne sono stati tanti: da Maradona, passando per il pampa Sosa per arrivare al pocho Lavezzi. Ma tra i pali, fatta eccezione per la breve - e infelice, bisogna dirlo – esperienza di Navarro, non si ricorda nel recente passato un marchio argentino. A dirla tutta, quest’anno si era partiti da un estremo difensore verdeoro come Rafael, che non è riuscito a confermarsi e a scrollarsi da dosso lo scetticismo della piazza e gli addetti ai lavori. Ecco, allora, presentarsi il personaggio che non ti aspetti. Si, perché Mariano Andujar (31) fu ingaggiato nella sessione invernale dello scorso anno, per prendere confidenza con la panchina azzurra e poco più. Ed ecco come le cose cambiano: il portiere argentino, subentrato da titolare a stagione in corso al posto di un deludente Rafael, ha trovato una continuità di rendimento che lo sta mettendo in mostra come nessuno si poteva aspettare. C’è da dire che Andujar non è proprio uno sprovveduto: convocato dall’Argentina per la prima volta da Maradona nel 2009, ha collezionato tante convocazioni e ben 11 presenze con la selezione albiceleste. Una stagione opaca quella vissuta dall’estremo difensore argentino l’anno scorso con il Catania, tra panchine e un rendimento molto deludente. Per intenderci: l’anno scorso la media dei gol subiti da Andujar in campionato con il Catania era di 1.75, mentre Reina (titolare con il Napoli) di 0.9 ma con ben 6 partite in più dell’argentino.  Dimostrazione del fatto che cambiare ambiente per un giocatore può essere determinante: la dirigenza ha avuto l’occhio lungo per un portiere come Andujar che, allo stato attuale delle cose, potrebbe strappare una promessa per giocarsi una chance anche il prossimo anno, come secondo di un nuovo portiere ancora da stabilire.


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