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L’ambidestro discriminato: quando un mancato acquisto fa più rumore di un acquisto

di Arturo Minervini

(di Arturo Minervini) - Il 12 luglio Simone Verdi ha compiuto 26 anni e dopo tanta gavetta ha sul piatto un’occasione d’oro: giocarsi la sua prima grande occasione in una grande squadra. Sì perché Simone, dopo essere stato in cima alla lista dei desideri di Maurizio Sarri nello scorso gennaio, a Napoli ci è arrivato anche se con qualche mese di ritardo e con un nuovo tecnico. A gennaio il suo rifiuto aveva fatto molto discutere, al punto da coinvolgere sociologi per trovare di ricercare le motivazioni che invece erano state piuttosto chiare sin dal primo momento: la semplice volontà di proseguire un percorso di crescita con il Bologna, senza nessun tipo di pregiudizio nei confronti di Napoli.

Verdi di gavetta ne ha fatta tanta, ha buttato giù qualche boccone amaro, ed è riuscito a rinascere dopo tanti infortuni (l’ultimo in ordine di tempo la rottura dei legamenti della caviglia nel campionato di due anni fa).  Dalle giovanili del Milan un girovagare infinito: Torino, Juve Stabia, Empoli (dove incrocia Sarri), ancora Milan, Eibar in Spagna, Carpi e finalmente Bologna. La piazza giusta per esplodere, per dimostrare a tutti che quei piedi meritavano un palcoscenico importante. Trovata la continuità, Verdi è riuscito a dimostrare tutto il suo valore con una stagione che resta di assoluto livello con 34 presenze condite da 10 reti e la bellezza di 10 assist in un Bologna per niente scintillante. Oltre ai numeri, anche sul piano delle giocate l’esterno ha mostrato di avere numeri di primissimo livello, meritandosi il grande salto.

I giudizi del mercato sono sempre isterici, quasi sconclusionati. A gennaio si era gridato allo scandalo per il suo mancato arrivo, con De Laurentiis accusato di non essere riuscito a portare a termine la trattativa ed il calciatore insultato per presunte questioni legate alla città che non lo convinceva. Tutto smentito da quanto accaduto dopo, con il Napoli che ha subito piazzato il colpo una volta finito il campionato, versando circa 25 milioni (con i vari bonus) nelle casse del Bologna. Eppure questo acquisto sta passando troppo in secondo piano, come se le qualità di questo ragazzo ambidestro che ha avuto tra i migliori rendimenti dello scorso campionato fossero state dimenticate ora che il Napoli è riuscito ad acquistarlo. Dimostrazione lampante di un’isteria che ci porta a vedere l’erba del vicino sempre più verde. Anzi, Verdi…


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