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Maradona, il dio senza Youtube: il mito custodito nel racconto popolare

di Arturo Minervini

(di Arturo Minervini) - Pensateci, pensate cosa sarebbe stato Diego Armando Maradona nel mondo di oggi. Il più popolare di tutti, la rockstar del pallone, il Caravaggio del prato verde. Ai tempi dei social, dei mezzi calciatori che si sentono leggende dopo qualche gol, collocateci Diego. Icona delle icone, luce abbagliante, immagine plastica della gioia di calciare un pallone.

Ecco, solo questo basterebbe a capire il miracolo fatto da Maradona. Dio senza Youtube, senza Instagram, senza video che raccontano ogni secondo della propria carriera. Un mito custodito nel racconto popolare, l’epopea di un eterno ritorno come l’Ulisse di Omero. Anche lui, sempre in viaggio. Anche lui, portato da bocca a bocca nella leggenda. Sempre a caccia di qualcosa, di qualcuno. Sempre pronto ad ammaliare, a lasciarsi ammaliare, prima di proseguire il viaggio.

Ieri è davvero tornato a casa, Maradona. Il dio senza Youtube. L’Ulisse che aveva solo bisogno di sentirsi a casa. Napoli era la sua Itaca. Il San Paolo la sua casa. Lo raccontano da queste parti. Lo racconteremo per sempre.


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