"Nessuno vuole lavorare con ADL", "Arriverà un giovane", smentita pure la frangia locale disfattista
Napoli è da sempre la città degli eccessi. La narrazione è capace di avere alti e bassi incredibili e negli ultimi mesi - complice chiaramente una stagione a dir poco fallimentare con una serie di errori infinita ed a tutti i livelli - la critica dell'ambiente e di una parte della stampa locale è stata più che altro distruttiva. Giusto sottolineare errori e criticità, esagerato invece affossare l'intero progetto o cancellare quanto fatto negli ultimi anni, dipingendo un quadro fallimentare a lungo termine proprio nel momento di massimo sconforto della tifoseria.
"Nessuno accetterà di lavorare con ADL", "Arriverà una terza scelta", "Al massimo verrà un emergente", "Chi accetterà un presidente così?" le frasi ricorrenti degli ultimi mesi di diversi opinionisti, fatte proprie da molti tifosi, considerando normalità quanto accaduto quest'anno in piena emergenza - dopo gli addii di Spalletti e Giuntoli - e ignorando totalmente il blasone e lo spessore degli allenatori passati da queste parti anche quando la Champions non c'era. Una sottovalutazione che prima era tipica solo di molti media milano-centrici.
Un anno, seppur disastroso, non cancella lo status raggiunto nell'ultimo decennio e lo storico Scudetto fuori dall'asse Milano-Torino. Anche senza Europa, con all'orizzonte un profondo restyling dell'organico, il Napoli è stato capace di convincere una figura top come Antonio Conte, da tutti ritenuto uno degli allenatori più esigenti in assoluto. Nonostante errori, in alcuni casi veri e propri strafalcioni, da anni il Napoli prova ad alzare l'asticella. In molti casi i più critici, ma anche meno consapevoli della considerazione raggiunta dal Napoli, sono proprio nella nostra città.