.

Roma, Garcia: "Spero di recuperare Manolas. Gara dura, conterà la condizione fisica ma vogliamo un risultato positivo"

di Antonio Gaito

Rudi Garcia ha incontrato i gionalisti per presentare la supersfida di domani tra Napoli e Roma. Ecco quanto riportato da Vocegiallorossa.it

Se Manolas non ce la facesse, chi tra Keita e De Rossi lo sostituirebbe? "Vedremo. C'è un allenamento questo pomeriggio e speriamo che possa giocare Manolas, io credo di sì. Se non giocasse non saremo in 10".

È la trasferta più difficile della stagione? "È sempre una trasferta difficile, il Napoli è forte e in casa ancora di più. Sono concentrato sul fare in modo di essere operativi e attenti sul campo. Sappiamo che sarà difficile ma non cambieremo il nostro atteggiamento, andremo con ambizione per fare una bella partita ma soprattutto tornare con un risultato positivo".

Si sente di dare un messaggio verso questa partita? "Per me il calcio deve essere una festa, amicizia e rispetto per gli altri colori. Il bello del calcio è che siamo riuniti intorno alla stessa passione. Si rifletta per fare cose positive, la famiglia non deve chiedersi se portare o no i bambini allo stadio. Domani e nel ritorno sarà una bella opportunità per dimostrare che si pensa positivo con molto rispetto".

Qual è l'insidia della partita? "Una partita non è mai prevedibile, sappiamo che hanno qualità offensiva, lo dimostrano i numeri, ma anche che hanno difficoltà in difesa. Poi c'è l'aspetto fisico: quando due squadre come noi giocano ogni tre giorni c'è sempre un punto interrogativo su questo piano. Abbiamo solo tre giorni dall'ultima partita e non sappiamo chi starà meglio. Dovremo essere al 100% in ogni momento perché se hanno un calo ne dovremo approfittare e per loro sarà lo stesso".

Cosa hanno insegnato a lei e alla Roma le sconfitte dello scorso anno al San Paolo? "Dobbiamo mostrare che siamo migliorati anche nella rosa. L'anno scorso era l'anno scorso e quest'anno sarà differente, sicuramente quando inizia la stagione sappiamo tutti che andare a Napoli è difficile. Ma siamo primi e sappiamo di aver fatto un buon inizio di stagione e che abbiamo parametri positivi per fare risultato anche lì".

Quando è arrivato in Italia pensava che il calcio italiano vivesse situazioni esterne così importanti? "Non sono io che posso dare consigli a chi di dovere, posso parlare solo dei miei primi 15 mesi qui e fare un paragone con la Francia. Ci sono partite lì in cui ci chiediamo se portare allo stadio i bambini oppure no, è la stessa cosa. Dobbiamo lottare in tutti i modi per far sì che gli stadi siano sicuri e che il calcio sia una festa e non una guerra. Mostrare l'esempio di fair play anche se a volte non è semplice".

Iturbe non ha ancora capito la Roma o è un appannamento fisico? "La seconda. Non sta ancora bene, quando uno torna dall'infortunio all'inizio è al 100% e poi c'è un calo che non gli permette di esprimere la sua velocità. È solo una partita, ha giocato abbastanza e ho sempre la stessa opinione di lui. Ha capito il nostro gioco, ha fatto dei gol ma bisogna che lavori per tornare al 100%. Quando c'è più spazio ha più tempo per esprimersi".

Sugli infortunati: "Spero tornino i giocatori in infermeria, abbiamo ancora tre partite difficili per finire la serie. Poi ci sarà la sosta e dopo ci sarà un'altra serie importante. Solo dopo ogni gara sapremo se il calendario era facile o no, al momento sono concentrato sul Napoli e speriamo di non avere altri problemi in difesa. Se così fosse faremo di tutto per tornare con più punti possibili".


Altre notizie
PUBBLICITÀ