Benitez e gli azzurri bloccati in un film horror, per scacciare la nube Rafa può lavorare sul vero problema
Se già il Napoli non fosse circondato da un nube di negatività particolarmente fitta, con la sconfitta di Udine la squadra è entrata in una vera e propria tempesta. Il motivo, se un motivo si può trovare per giustificare una squadra che gioca meglio dell’avversario ma non vince, sta nella testa: è ormai chiaro che i giocatori sono entrati in una vortice negativo che impedisce loro, anche a causa di un pizzico di sfortuna, di fare risultato. Contro il Chievo è stata evidente la superiorità degli azzurri, soprattutto nel primo tempo con un Bardi strepitoso che proprio non voleva andare a raccogliere il pallone infondo alla rete. La vittoria contro lo Sparta Praga, macchiata da un iniziale svantaggio che poteva far presagire l’ennesima serata storta, sembrava aver scacciato le ombre di un inizio di stagione pericoloso e che aveva suscitato tanto rumore sugli spalti del San Paolo, complice anche il mercato non all’altezza delle aspettative dei tifosi. Ma l’ultima débacle in campionato ha rigettato al suolo l’umore di tutto l’ambiente, proiettando il Napoli in un film horror cominciato con la fine dell’avventura in Champions League, proseguito con la seconda sconfitta in tre gare e 6 punti di distacco dalle prime in classifica. Ma è impensabile che una squadra costruita ad hoc da un maestro del calcio come Rafa Benitez non possa avere le armi per sconfiggere avversari che sulla carta, ci perdoneranno gli amici di Verona ed Udine, non avrebbero dovuto creare particolari grattacapi agli azzurri. Ed ecco che allora il problema reale che emerge è di natura psicologica: giocatori ed allenatore hanno bisogno di uno scossone per uscire da questo tunnel di risultati negativi, aggrappandosi al gioco messo in campo che sicuramente poteva e doveva produrre di più sotto il punto di vista dei risultati. L’ambiente è sfiduciato e i tifosi non hanno ancora digerito le già troppe delusioni subite in un solo mese, toccherà a Rafa tirar fuori le forze mentali dai suoi già domani contro il Palermo, per riscrivere un destino che molti pare abbiano già segnato, senza fare i conti però con la forma tonda di un gioco come quello del calcio che, si sa, non dà nulla per scontato.