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Benitez e quel top-player che non ha prezzo

di Mirko Calemme

Quando una squadra subisce rimonte come quella del Napoli a San Siro è ovvio che più di moduli, singoli e tattiche si parli anche di un aspetto fondamentale nel nostro calcio, difficilmente reperibile sul mercato e che non va mai sottovalutato: la “cazzimma”. L’intraducibile termine napoletano è stato chiamato in causa nella giornata di ieri da tanti opinionisti, ex calciatori azzurri e dallo stesso Rafa Benitez.

“Il pallone, in quei maledetti due minuti, va bucato”. Questa la sintesi di un pensiero che rappresenta un elemento fondamentale per un Napoli che troppe volte in quest’inizio di stagione si è mostrato carente da quel punto di vista. A Bilbao, con la partita in pugno, col Chievo alle corde, ad Udine con un avversario quasi inerme nel primo tempo, col Palermo avanti di due reti e con l’Inter ad un passo dalla vittoria: tante situazioni in cui, oltre a certi accorgimenti tattici, per portare a casa i tre punti poteva essere fondamentale quella cattiveria di cui si parla in questi giorni.

I partenopei appaiono troppo spesso nervosi quando non riescono a trovare la rete (quasi isterici) e vulnerabili quando sono in vantaggio: sarebbe fondamentale riuscire a trovare quella consapevolezza nei propri mezzi (che non sono esigui) e quella grinta fondamentale quando c’è da difendere qualcosa di guadagnato con fatica.

Benitez lo ha ammesso  (“Le statistiche potevano essere migliori, mancano punti e dobbiamo migliorare questa 'cazzimma' come dite. La strada è quella giusta, miglioriamo sull'intensità ed altre 2-3 piccole cose”) e riconoscere questo limite è già il primo passo per cambiare rotta. E’ vero, aver perso un leader come Pepe Reina si sta facendo sentrie, ma nell’organico partenopeo c’è gente con altrettanta esperienza e carattare. Serve ritrovarsi a livello mentale  per riuscire ad evitare la miriade di errori vissuta in questo inizio di stagione: gli azzurri sono una grande squadra, molto più forte di quella che abbiamo visto finora.. Bisognerà solo ricordarsene per ritrovare in campo la “cazzimma” del più forte.   


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