Follia il pressing senza condizione, ma per Spalletti ora conta più l'abitudine al gioco che i risultati
Il Napoli chiude la preparazione con una brutta sconfitta in casa (1-4) nell'ultimo test amichevole che racconta della fase più complessa per gli azzurri dal punto di vista della condizione. La squadra di Luciano Spalletti scende in campo con una certezza leggerezza natalizia, ma soprattutto le gambe parecchio imballate e la scelta comunque di pressare alto come fatto per tutta la stagione - ma venendo puntualmente infilati - andando così a tutti gli effetti verso una brutta figura contro il Lille di Fonseca, squadra giovane e talentuosa, soprattutto con grande gamba in ripartenza, e che è chiaramente più avanti con la preparazione perché la prossima settimana riprenderà il campionato. Il Napoli si presenta alla sfida invece senza Demme, Sirigu, Rrahmani (da pochi giorni in gruppo) ed i reduci dal Mondiale che si sono aggregati da poco (Lozano, Anguissa, Kim, Zielinski e Olivera) e soprattutto un intenso allenamento svolto in mattinata che inevitabilmente pesa su quanto visto in campo.
Aumentano i minutaggi ed arriva il crollo nella ripresa
Rispetto ai precedenti test Spalletti non cambia al 45', ma allunga i minutaggi di molti dei pilastri dell'11 titolare che scenderanno in campo contro l'Inter. Nella ripresa gli azzurri non iniziano male, ma non trovano l'1-1 ed il 2-0 incanala partita e nervi. In qualche modo molti elementi riescono a reggere fino al 70', poi inizia la girandola dei cambi ed in quella fase il Napoli perde ulteriormente le distanze e peggiora il passivo. Restano in campo per tutto il match soltanto Ostigard e Kvaratskhelia, il primo per mancanza di alternative e quest'ultimo per chiara scelta di Spalletti e dello staff per migliorarne la condizione dopo l'infortunio e lo stop più lungo rispetto ai compagni.
Pressing alto anche senza condizione e Spalletti non fa drammi
Il tecnico non è parso preoccupato, consapevole che pressare e giocare ad alta intensità in questa fase non può che portare a scompensi di equilibrio, ma è evidentemente più importante l'abitudine del gioco rispetto ai risultati delle amichevoli: “Abbiamo cercato di fare il solito e in questo momento si vede che dobbiamo continuare la preparazione: se giochi a campo aperto, prendendoli alti e con la linea a metà campo, diventa difficile se non pressi bene perché loro trovano il passaggio a metà strada e le scappate diventano troppe. Ma fa tutto parte del lavoro", le parole del tecnico che nel post non nasconde i carichi di lavoro degli ultimi giorni: "In questo momento le gambe non ci supportano. Dobbiamo completare questa preparazione e darci un po’ di equilibrio”.