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Gazzetta esalta Ancelotti: "Altro che aziendalista come nell'accusa dei catastrofisti, con Milan due mosse chiave"

di Redazione Tutto Napoli.net

La ricetta di Carlo per esaltare ogni ingrediente azzurro. L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport esalta il lavoro di Ancelotti e ne evidenzia alcune peculiarità: "Prima il passaggio al 4-2-3-1, con l’innesto di Mertens. Ma sono stati soprattutto i due successivi cambi che hanno dato la dimensione del tecnico di assoluto livello, con le spalle larghe e senza paure di condizionamenti ambientali. Perché sul 2-2 togliere Zielinski, il migliore in campo, per inserire Diawara più che un azzardo sembrava quasi una rinuncia. Invece con i quattro moschettieri lì davanti (spettacolo puro ammirare insieme Callejon, Mertens, Insigne e Milik) che si divertivano, c’era bisogno di equilibrio in mediana. Che poi l’azione del 3-2 sia partita da un esterno destro felpato e preciso del nuovo entrato, rientra in quell’imponderabile, in quella fortuna che aiuta gli audaci. Infine quando Mario Rui si è fatto male e sembrava scontato l’ingresso dell’ultimo acquisto, il francese Kevin Malcuit, ecco che Ancelotti ha dato un altro importante segnale al gruppo: entra Luperto, perché ha lavorato (e bene) per tutto il ritiro. E alla fine guardi come si comporta in campo il nazionale Under 21 e capisci che il tecnico non è tanto aziendalista (l’accusa dei catastrofisti) ma uomo di campo che sa valutare a fondo i propri giocatori".


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