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La gestione Mazzarri è un disastro: numeri horror, caos tattico e quinta trasferta di fila senza gol

di Antonio Gaito

Il Napoli affonda tra continui cambi tattici e la solita sterilità offensiva. La squadra di Walter Mazzarri cede sul campo del Milan, raccogliendo la quinta sconfitta in campionato della gestione Mazzarri (su 11 partite, di cui 7 senza fare gol), complessivamente l'ottavo ko nelle 16 partite dal suo ritorno. Un ruolino di marcia negativo, abbassando notevolmente la media punti di Garcia, ma che diventa addirittura disastroso analizzando anche i numeri offensivi: la media gol è più che dimezzata ed a Milano arriva la quinta gara esterna di fila senza gol: numeri negativi che si ritrovano soltanto andando indietro nel tempo fino al 1979. Qualche occasione non è mancata per pareggiare, ma decisamente troppo poco offensivamente (circa 0,5xG) considerando anche la necessità dei tre punti dopo le vittorie di tutte le rivali per la zona Champions. Ed invece Mazzarri, come accaduto con la Lazio (in quella circostanza per gli infortuni), nonostante la rosa al completo (manca solo Osimhen), si rifugia inizialmente di nuovo nel 3-5-1-1 nonostante 5 giocatori offensivi in panchina.

Modulo difensivo, poi il cambio in corsa
Mazzarri parte escludendo Politano per inserire Ostigard a comporre i tre centrali bloccati, con l'aiuto di Mazzocchi e Di Lorenzo per la linea a cinque. Non la mossa che i più si attendevano per una partita offensiva, da vincere, peraltro contro un Milan con problemi (ed assenze) nel reparto difensivo. L'inizio è pure positivo, con una conclusione ravvicinata di Simeone poco fuori, ma per il resto con un possesso sterile. Ed in realtà aggiungere un difensore in più non significa necessariamente difendere meglio: la linea si muove per intero malissimo ed arriva il vantaggio del Milan con la giocata classica per Theo sull'out mancino. Da quel momento il Napoli deve alzare il baricentro, non ha gli uomini per creare chissà cosa esternamente e si attende l'intervallo.

Meglio col 4-3-3 e col 4-2-3-1
La ripresa è sicuramente migliore, semplicemente perché c'è subito l'ingresso di Politano ed un atteggiamento più vicino alle caratteristiche di giocatori di qualità come Zielinski e Lobotka, ma non solo. Il Napoli rischia anche qualche ripartenza, ma almeno è più propositivo, andando un paio di volte al tiro con Politano e poi col Cholito. Non aiuta invece l'uscita proprio di Simeone per Raspadori, privando il Napoli di un riferimento in area e tanti palloni vaganti in area non trovano fortuna. Raspadori infatti non trova la zampata a dieci dalla fine mentre nel finale è Simic a sfiorare l'autogol per il pareggio. Qualche segnale, quasi esclusivamente sui nervi e le giocate individuali, per una sconfitta che lascia rammarico per l'atteggiamento iniziale e 45' conservativi.

Mazzarri però è soddisfatto
In conferenza il tecnico in realtà non giudica negativamente la prova, anzi è soddisfatto al punto da definirsi fiducioso: "Sono fiducioso. Oggi la squadra, a parte il gol di Theo, ha fatto un'ottima gara. Meglio col 4-3-3? In Supercoppa si è fatto benissimo il modulo di stasera. Purtroppo s'è preso il gol. Non è il modulo che ha fatto vedere un Napoli migliore, ma il fatto che il Milan sia calato. 0 gol in 5 trasferte di fila? Inutile dirlo, voi c'eravate prima di me, è un'annata tribolata. Anche oggi ci sono state tante palle gol, si piglia il palo... poteva essere autogol. Come col Monza tanti errori sotto porta", le parole del tecnico del Napoli che si rifugia nel passato anche sulla classifica: "-7? Io non c'ero all'inizio, sono arrivato dopo... si prova a fare il meglio. Punto".


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