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Meno 3 a #NapoliNizza – Il momento dei possibili titolari che Sarri schiererà al San Paolo

di Mirko Calemme

A ormai tre giorni da Napoli-Nizza, match che, di fatto,deciderà la stagione del club azzurro, analizziamo il momento dei possibili titolari in campo contro i francesi.

Pepe Reina

Lo spagnolo ha vissuto un’estate a dir poco movimentata: destinato all’addio con l’imminente arrivo di Szczesny, si è trovato a vivere quasi da separato in casa dopo che il polacco ha scelto la Juventus. La famosa battuta di De Laurentiis durante la cena di fine stagione ha complicato i suoi rapporti col patron, che non ha voluto né cederlo (c’era l’offerta del City, ma mancava il sostituto), né rinnovargli il contratto in scadenza nel 2018. La situazione resterà tale fino al termine del mercato: a bocce ferme, però, non va escluso un faccia a faccia tra i due che riesca a sanare definitivamente la ferita. Nel frattempo, lo spagnolo resta titolare inamovibile. Come voleva Sarri.

Elseid Hysaj

Il fedelissimo di Maurizio Sarri si prepara ad un’altra stagione da protagonista. Con in tasca il rinnovo fino al 2021 (con opzione fino al 2022), l’albanese si è confermato un punto fermo nell’undici titolare, e in questo precampionato nulla è cambiato (meno il suo numero di maglia, passato dal 2 al 23). Contro il Bournemouth è stato l’unico a giocare 90 minuti e, a dire il vero, nella ripresa è apparso a corto di fiato, soffrendo parecchio la spinta di Gradel. Contro l’Espanyol, Sarri lo ha fatto partire dalla panchina preferendogli Maggio, probabilmente proprio per tutelarlo dal punto di vista fisico. Entrato nella ripresa, però, si è fatto subito notare con un paio di accelerazioni e precisi suggerimenti per Milik. Contro il Nizza, la fascia destra sarà sua.

Raul Albiol

El ‘patrón’ della difesa azzurra (soprannome che gli avrebbe affibiato Insigne durante il ritiro di Dimaro) è senza dubbio una delle note più liete di quest’estate. Ci ha messo un po’ a ritrovare la brillantezza fisica (visto il suo fisico e i suoi 31 anni sarebbe stato strano il contrario), ma già contro l’Espanyol è apparso in grandissima forma. Sempre preciso nelle chiusure, leader assoluto della linea difensiva (tutti i compagni seguono ogni suo movimento), nel match con i catalani il buon Raul ha mostrato di essere pronto per la sfida di Champions col Nizza. Adorato da tutti i compagni, ha rifiutato l’ipotesi Valencia, che lo aveva cercato anche quest’anno ed era pronto a pagare la clausola rescissoria per riportarlo a casa. Troppo forte il legame con la squadra, il feeling con Sarri e la voglia di coronare il suo percorso partenopeo con una stagione storica. El ‘patrón’ ha ri-voluto l’azzurro, ed è già pronto a prendere le redini della retroguardia.

Kalidou Koulibaly

Il pezzo pregiato della difesa azzurra si appresta a vivere la stagione della sua definitiva consacrazione. Anche quest’anno, le sirene della Premier si sono fatte sentire per lui, che come tutti i pilastri dell’undici di Sarri ha deciso di restare fedele alla maglia partenopea con la speranza di vivere una stagione indimenticabile. In questo precampionato, Kalidou ha mostrato i suoi soliti enormi pregi, e qualche difetto: la sua forza fisica gli consente di prevalere su qualsiasi avversario, la sua velocità è devastante in anticipo, ma qualche errore di troppo in fase d’impostazione spesso vanifica quanto di buono riesce a costruire. Gli serve solo un pizzico di concentrazione in più per sfiorare la perfezione. Quella che, in queste settimane, ha quasi raggiunto nella sfida contro il Bayern: 114 palloni giocati, 93 passaggi riusciti, 17 palle recuperate e un gol. Ripetiamo col Nizza?

Faouzi Ghoulam

Le tanti voci di calciomercato che lo hanno avuto come protagonista (compreso un complesso cambio di procure che ha coinvolto addirittura Jorge Mendes) non sembrano aver scalfito la concentrazione di Faouzi Ghoulam. Il terzino sinistro azzurro, nonostante la nuova concorrenza rappresentata da Mario Rui, si sente al centro del progetto di Sarri ed ha lavorato con serenità durante il precampionato. Nelle ultime amichevoli è apparso particolarmente ispirato in attacco, combinando sempre più spesso con Insigne. Se riuscisse a migliorare in fase di non possesso, dove qualche volta fatica a tenere la posizione, il suo rendimento complessivo crescerebbe in maniera esponenziale. Potrebbe riuscirci in questa stagione, la sua terza con Sarri, durante la quale dovrebbe anche arrivare il soffertissimo rinnovo. L’algerino è un patrimonio del Napoli, ma il suo contratto scade a giugno 2018. L’accordo, per il quale si continua a lavorare, potrebbe arrivare dopo il preliminare di Champions. Magari, per festeggiare…

Zielinski-Allan

Sarà uno tra Zielinski ed Allan ad occupare il ruolo di mezzala destra nel 4-3-3 che Sarri schiererà contro il Nizza mercoledì prossimo. Ad essere favorito, in questo momento, è il secondo ed i motivi sono vari. Indimenticabile, innanzitutto, la frecciata del mister al polacco del 24 luglio scorso. “Sta facendo il compitino, ma ha i colpi per fare molto di più”, affermò Sarri, che non perde mai occasione per pungolare l’ex Empoli. Lo considera un potenziale campione ed ha ragione ad esigere da lui il massimo. Non è un caso, però, che contro Atletico, Bournemouth ed Espanyol, a scendere in campo dal primo minuto sia stato Allan. Il brasiliano si è mostrato fisicamente pronto e dà, in questo momento, maggiori garanzie al mister, che ha deciso di premiarlo. Un appunto, però, va fatto anche a lui: come nel caso di Koulibaly, sono ancora troppi gli errori in fase di manovra, che possono costare carissimo. Passaggi a vuoto che col Nizza andranno totalmente aboliti.  

Jorginho

E’ un Jorginho quasi inedito quello che stiamo apprezzando negli ultimi mesi. Se dal punto di vista delle prestazioni l’italobrasiliano si era già imposto fortemente da quando Sarri siede sulla panchina partenopea, il salto di qualità dell’ex Verona mancava, forse, dal punto di vista del carattere. Beh, pare sia arrivato: ‘Giorgio’ è diventato uno dei leader del gruppo, in campo e fuori. A dimostrarlo, i suoi continui post sui social network, sempre ironici e scherzosi con tutti i compagni di squadra. E la frecciata a Ventura dei giorni scorsi sulla mancata convocazione, dimostra che, ormai, ha carattere da vendere anche davanti ai microfoni. Segnali ottimi che cancellano l’ipotetico dualismo con Diawara: l’ex Bologna è un talento e il futuro è suo. Ma il presente, col Nizza e non solo, si chiama Jorginho.

Marek Hamsik

A dieci anni esatti dal suo arrivo all’ombra del Vesuvio, Marek Hamsik sta per cominciare una stagione che potrebbe essere storica. Lo sarà, senza dubbio, dal punto di vista personale: il record di gol di Diego Armando Maradona è ormai a un passo (appena 2 reti), ed è praticamente certo che lo slovacco raccoglierà l’eredità del Pibe de Oro come più grande marcatore della storia partenopea. Una storia che il capitano vorrebbe arricchire con l’agognato terzo scudetto: per quanto Sarri (giustamente) provi a gettare acqua sul fuoco, è questo l’obiettivo di tutta la comitiva azzurra ed è questo che ha spinto tutti i pilastri della squadra a rinunciare a qualsiasi opzione d’addio. Marek, ormai napoletano d’adozione, ha mostrato durante il precampionato la sua solita qualità, ma sono mancate le sue tipiche ciliegine: i gol. Inevitabile pensare che li abbia tenuti da parte per la sfida al Nizza. Lui che, nei big match, ci ha abituato ad essere spesso decisivo. Da un decennio, ormai.

Callejon, Mertens, Insigne

Callejón, Mertens, Insigne. Quel tridente intoccabile che un anno fa, praticamente, non esisteva, e che ora rappresenta uno dei più forti del continente. I tre folletti (non ditelo a José) terribili hanno ricominciato con la stessa verve: Lorenzo dipinge, Calleti taglia, Ciro segna. Inarrestabili, belli da vedere, ma forse un po’ troppo leziosi durante le amichevoli di queste settimane. Hanno giocato col freno a mano tirato, cercando spesso il ricamo invece della soluzione concreta, portando a casa molto meno di quanto costruito. Col Nizza, la musica dovrà cambiare: servono i gol, ne servono tanti e loro nei piedi li hanno. Meno ghirigori, allora: ci si gioca la stagione.


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