Reina a +N: "Rafa mi ha voluto, ma futuro è dubbio. E c'è Rafael... Ci sarò giovedì, Swansea pericoloso. Vogliamo anche il secondo posto"
Fonte: Francesca Di Vito
Differenza tra Premier League e campionato italiano? "E' il ritmo che cambia. Lì ogni partita è più divertente, ci sono sempre tante occasioni da gol. Qui, invece, in particolare nella seconda parte di stagione le squadre finiscono per chiudersi in difesa".
Finire la carriera a Cordoba? "Sarebbe davvero bello, ricco di sentimento. Mi piace essere orgoglioso della mia terra e della mia gente".
Leader? "E' importante caricarsi prima delle gare. La cosa bella del nostro spogliatoio è che tutti hanno voglia di imparare dagli altri".
Concentrazione? "Ripeto, qualche volta può calare purtroppo e si rischia di sbagliare l'approccio. Per un allenatore è più facile preparare partite importanti, c'è la consapevolezza che tutto il mondo ti guarderà e che per tutti sarà una grande serata".
Champions? "Arrivare secondi ti garantisce la Champions, a prescindere dai preliminari. Se arrivi terzo rischi di esser buttato fuori già ad Agosto".
Maradona al San Paolo? "Io ero concentratissimo, l'ho capito solo a fine gara. Ho avuto modo di incontrarlo più volte quand'ero a Liverpool perchè veniva ad osservare Mascherano per l'Argentina"
Esultanze? "Per noi portieri è difficile, perchè non possiamo festeggiare con i compagni, ma bisogna esultare, ti dà la giusta carica".
Rigore parato a Balotelli? "E’ stato un giorno bellissimo, lui è un gran giocatore. Dopo il rigore parato a Balotelli non ne ho parati più. E’ un giocatore che calcia benissimo e aspetta fino all’ultimo secondo prima di tirare. Quando un portiere para è quasi sempre colpa di chi sbaglia a tirare. Quando ti trovi a dover parare un rigore devi cercare di pensare a cosa lui sta pensando, cercando di prender tempo prima che lo batta".
Futuro? "Fino alla fine sarò quà, ma nemmeno io so ancora cosa succederà dopo. Adesso sono quà, poi devo tornare per forza a Liverpool, ma è difficile che possa rimanere. Clausola? Il mio contratto ha delle condizioni specifiche, ma con Rafael c'è un bel futuro. Restare? Io qui sto benissimo e anche la mia famiglia si trova benissimo".
Hamsik? "Tutti sono importanti, ma lui è fondamentale. E' davvero un uomo squadra. Il nostro è uno spogliatoio veramente umano ed unito".
Con Mazzarri non saresti arrivato? "Non so quanto conti la volontà dell'allenatore nell'arrivo dei giocatori, magari Mazzarri non mi avrebbe voluto. La figura più importante per il mio arrivo è stato Benitez, lui mi ha convinto ad accettare questo progetto ambizios in una grande squadra. E' ovvio che c'era anche la voglia di conoscere un campionato diverso. Il primo passo l'ha fatto il Liverpool che non mi ha voluto più perchè ha dato fiducia ad un portiere più giovane".
Differenza tra il Benitez di Liverpool e questo di Napoli? "Adesso è diventato più completo con l'esperienza del Chelsea e dell'Inter. Anche quelle negative ti formano, magari proprio da quella dell'Inter ha imparato di più".
Obiettivi? "Dobbiamo andare avanti di partita in partita, lottando su tutti i fronti. La Roma e la Juve non mollano, ma ora pensiamo all'Europa. 13 punti con la Juve sono tantissimi, ma noi dobbiamo pensare a far bene, a prescindere da loro. E' difficile che sbaglino ora vista la corsa infinita retta finora, ma in primis dobbiamo fare noi l'impossibile".
Clima nello spogliatoio? "Quando si vincono tre partite di fila tutto è più facile, ma la voglia non è mai mancata. Ci siamo sempre guardati negli occhi e abbiamo riflettuto sui nostri errori. Questo è quello che deve fare una squadra che vuole vincere ogni partita".
Jorginho? "E' un giocatore importante per il Napoli. E' forte a livello tattico, ma soprattutto ha grande personalità e sa gestire il pallone".
La stanchezza non vi spaventa in vista di tutti questi impegni? "ll mister è capace di gestire queste cose. Il turnover ci aiuterà e arriveremo in forma fino alla fine. Importanti i recuperi di giocatori come Hamsik e Behrami, con la squadra al completo possiamo stare tutti più tranquilli".
Scaramanzia? "Sono scaramantico, ma non mi piace dirlo. Tra i gesti pre-gara rientra fare il pieno di Benzina. A Liverpool era più facile, andavamo in ritiro il giorno stesso della partita; quà invece è diverso, andiamo in ritiro con il taxi, quindi è raro che faccia il pieno come si dice in giro".
Condizione fisica? "La condizione fisica non è mai stata un problema. Io ho lavorato con Benitez, vi assicuro che nelle ultime 10 gare saremo più in forma di adesso, le squadre di Benitez l'hanno sempre fatto. Può succedere che qualche volta ci sia invece un calo mentale, qualche volta l'approccio è sbagliato".
Napoli piccolo con le piccole? "Il campionato si vince anche contro le squadre minori, abbiamo intrapreso la strada giusta dopo la gara di ieri. Fa piacere quindi iniziare a fare risultato anche contro queste piccole. Quella con l'Atalanta è stata una partita controllata nei primi 45', poi con il mio errore è cambiata la partita. Se Mertens avesse segnato magari sarebbe cambiato così, ma tutto è dipeso dagli episodi".
Rafeal? "Pegolo è stato il protagonista, Rafeal sta facendo bene. Non sono il suo coach, tutti impariamo da tutti".
Che squadra è lo Swansea? "Lo Swansea è una squadra poco conosciuta, ma dobbiamo stare attenti perchè palleggiano bene e hanno qualità. A loro piace giocare un bel calcio, l'esperienza col Liverpool dello scorso anno ci ha insegnato che dobbiamo stare attenti".
Europa League? "Giovedì sarò disponibile, poi la scelta spetterà a Benitez".
Determinante il rientro di Behrami? "E' ovvio ce sia importante, ma Behrami si alternerà agli altri in base alle scelte di Benitez. Tutti sono in grado di scendere in campo ed affrontare le gare".
Scappare a ridosso dell'area di rigore? "Tutti abbiamo fatto degli errori fino ad ora, ma questa sensazione che diamo a tutti a breve non la vedrete più. Stiamo lavorando per perfezionare questi movimenti".
Difficoltà difensive? "La mentalità di questo Napoli è offensiva e deve continuare ad esserlo. E' normale che qualche volta abbiamo qualche problemino indietro, ma mai rinunceremo ad attaccare. Anche vincere 3-2 è a nostro favore. La chiave è muoversi tutti insieme. Spesso si può attaccare anche dalla metà campo".
Cambio tattico? "Quando si parla della fase difensiva non si parla dei quattro. La chiave per difendere bene inizia da Higuain, quando loro fanno bene il lavoro si facilità l'intera squadra. Quando siamo corti è più facile difendere. Il 4-2-4 spesso diventa un 4-4-2, se gli esterni garantiscono copertura è più facile per tutti..."
Roma senza Totti? "Per la squadra c'è un punto di riferimento in meno. Destro è diverso, ma tante volte ti creano più problemi quelli che non sono centrali fissi".
Finale di Coppa Italia? "In ogni competizione giochiamo per vincere. Una volta in finale ci piacerebbe vincere, ma sappiamo che anche la Fiorentina è una grandissima squadra. Il primo passo è stato fatto, abbiamo giocato benissimo contro la Roma e abbiamo vinto giustamente. Sono felicissimo ed ora la vittoria è più vicina...".
Come stai adesso? "Ho ancora un po' di fastidio al ginocchio, ma va tutto bene. Con Rafael e Colombo non c'è da preoccuparsi. Per giovedì saremo a posto...".
A Napoli gli spagnoli hanno vinto "E' quello che voglio fare anch'io. Ora siamo in finale di Coppa Italia, a un passo dalla vittoria".
Hai imparato il napoletano? "Ho imparato qualche parolina. Nello spogliatoio si parla in Italiano, anche se qualche volta è più facile parlare in Spagnolo. Il Napoletano è più simile allo spagnolo, rispetto all'Italiano. Anche la gente con noi è amichevole, come nel Sud della Spagna, quindi sono contento e mi trovo a casa. E' un altro ambiente rispetto a Liverpool."
Il portiere azzurro, Pepe Reina si racconta alla trasmissione "In casa Napoli", in onda sul canale Piuenne. Queste le dichiarazioni dello spagnolo raccolte in diretta da Tuttonapoli.