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Ricatti e sospetti, gli incidenti di giovedì, quel silenzio e poi la rapina: è in atto una nuova strategia a danno del Napoli?

di Redazione Tutto Napoli

Avevamo posto la domanda proprio ieri dal nostro portale (clicca qui per leggere). Troppo strana la dinamica e la logistica della rapina subita da Marek Hamsik domenica pomeriggio, dopo la partita con la Sampdoria. E infatti la procura di Napoli ha aperto un fascicolo. Cercando di capire se possa esserci una correlazione tra quanto accaduto allo slovacco e le rapine che lui e altri suoi compagni di squadra hanno subito in passato. E provando anche a vedere oltre. L'inchiesta, come riporta Il Mattino, è stata affidata alla Digos, coordinata dal pool reati connessi alle manifestazioni sportive, coordinato dal procuratore aggiunto Gianni Melillo. Al lavoro degli specialisti del ramo – i pm Antonello Ardituro, Stefano Capuano, Danilo De Simone, Vincenzo Ranieri -, gli stessi che negli anni hanno indagato sul ricatto dei petardi durante Napoli-Frosinone, ma anche sulle presunte pressioni del calcioscommesse durante Napoli-Parma. Qual è il punto? C’è il rischio che si sia rotto un equilibrio tra la società e una parte del tifo, che qualcuno punti a intimidire la squadra proprio nel momento più delicato della stagione, quando l’aggancio alla Juventus sembrava cosa fatta. Massima attenzione investigativa dunque. Eppure nello stesso fascicolo rischiano di finire tracce e particolari fino a questo momento ritenuti scollegati gli uni dagli altri: il silenzio delle curve durante la partita di domenica pomeriggio, ma anche gli immancabili episodi di violenza consumati giovedì scorso in occasione del match europeo. Violenza per intimidire, per ricattare, in uno scenario dove da tempo la società ha deciso di tagliare i ponti con il tifo violento. Scenario complesso. Possibile che qualcuno volesse lanciare un messaggio alla squadra o alla società, sguinzagliando contro un calciatore-simbolo piccoli banditi?


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