Squadra spalle al muro: una reazione per stoppare contestazione e ritiro
Fonte: di Antonio Gaito
Dopo due notti in ritiro, con la l'avvertimento neanche tanto velato da parte della proprietà di proseguirlo senza una prestazione degna di questo nome, il Napoli scende in campo quest'oggi contro la Roma. Un big match che poteva valere la Champions, ma che dopo aver raccolto appena un punto tra Frosinone ed Empoli arriva in un clima di aperta contestazione - stavolta con la squadra davanti a società ed allenatori - e con in palio probabilmente soltanto la possibilità di chiudere in maniera dignitosa e salvare una posizione europea utile per l'Europa League o, più verosimilmente, la Conference League.
Ci sarà una reazione?
Le parole di Francesco Calzona contro la squadra, parlando senza troppi giri di parole di mancanza di voglia di vincere ad Empoli e di mancanza di voglia di non prendere gol da quando lui è arrivato, hanno definitivamente messo anche la squadra di fronte alle proprie responsabilità. L'uscita del tecnico del Napoli, così come l'ulteriore notte di ritiro, rappresenta anche l'ultimo tentativo di suscitare una reazione in un gruppo che ad Empoli, dopo novanta minuti senza trovare un tiro in porta o un'azione di gioco pulita, sembra ormai piatto, svuotato, senza più un'anima.
Le scelte di formazione
Nonostante gli attacchi diretti alla squadra, Calzona riconfermerà l'undici tipo, ad eccezione di Zielinski che s'è fermato nell'allenamento di venerdì e ne avrà per oltre due settimane. Per il resto rientrano Rrahmani e Mario Rui dalla squalifica, nella solita linea con Juan Jesus e Di Lorenzo, in mediana a questo punto Cajuste (o Traoré, defilato però nell'ultimo periodo con 0 minuti nelle ultime 3 gare) con Lobotka ed Anguissa ed in attacco Kvaratskhelia e Politano nel tridente con Osimhen. Calzona dà ai suoi fedelissimi probabilmente l'ultima opportunità per riscattarsi prima di eventualmente rivoluzionare la formazione.