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Un sinistro da venti punti: Manolo può cambiare la sua storia. E quella del Napoli...

di Arturo Minervini

"Da grande vorrei fare l'uomo che può orientare in maniera decisiva la lotta scudetto". Immaginatevelo tra i banchi di scuola Manolo Gabbiadini, mentre con la sua aria da ragazzo serio fa questa previsione sul futuro. Sembra paradossale, ma la gara con il Chievo è stata la dimostrazione di quanto l'attaccante possa essere fondamentale nella rincorsa al sogno azzurro. Inutile raccontarsi storie o frottole: il titolare per Maurizio Sarri è Arek Milik. Lo è per caratteritische che si abbinano alla perfezione con il gioco del tecnico, non perchè venga ritenuto superiore a Gabbiadini in senso assoluto. Questo, però, non preclude al tecnico la possibilità di far ruotare le sue due punte per tenerle sempre a lucido e tese sul piano psicologico. Una competizione che deve essere stimolo, e non un peso per il numero 23. 

Sul piano tattico, è evidente, ha le sue difficoltà a vestirei panni del centravanti classico, soprattutto come lo intende Sarri nel suo 4-3-3. Il suo mancino però è capace di inventare traiettorie che possono davvero rendere più robuste le speranze di dar fastidio alla Juventus grande favorita. Se nella testa di Gabbiadini si infila questa idea, questa fame, questa volontà di risultare decisivo con i suoi gol, la situazione si fa davvero interessante. Con quel piede che si ritrova Manolo può andare tranquillamente in doppia cifra di gol, andando a risolvere gare che sulla carta possono essere complicate con una giocata estemporanea. Quel bottino di gol potrebbe fruttare al Napoli una ventina di punti, che nella corsa a lungo termine farebbero tutta la differenza del mondo. La scelta è solo sua. Si può entrare nella storia anche non essendo tra i primi della lista sulla carta.


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