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Ad un passo dalla vittoria ma è troppo poco. Squadra stanca e non solo mentalmente. A Milano esultano per un pareggio pur di fermare il Napoli

di Francesco Molaro

Uno zero e zero che purtroppo serve a pochissimo. Un Napoli che ci prova anche nel finale ma che non è più il solito Napoli. Stanchi, prevedibili e poco incisivi. Non è una critica ma un dato di fatto. Difesa e contropiede, palle alte e baricentro basso. Il Milan addormenta il match e ci prova anche. Sapevamo che era difficile e così è stato nel primo tempo, con il Napoli poco incisivo, prevedibile e lento, a detta anche di Sarri, che non trova mai la giocata giusta. Il Milan sfiora il gol in un paio di occasioni. Gattuso usa Kalinic e l’ex viola lo ripaga con un buon primo tempo, solo un buon Reina, reattivo e concentrato, evita il peggio. Il Napoli ci prova con Insigne ma la palla non vuole entrare in due buone occasioni. La ripresa è più vivace. Il Napoli sembra voler partire forte. Insigne, Hamsik, Callejon ma anche Mertens ci provano ma il Milan regge. Sarri cambia ma non il modulo. Escono Mertens e un buon Hamsik ed entrano Milik e Zielinski. Cambia poco, troppo poco. Il Napoli è stanco e si vede. Inutile dire che sia psicofisico o mentale. La stanchezza si vede e il gioco diventa lento, prevedibile, poco fluido. Il Milan lo capisce e prova anche il forcing ma il Napoli tiene ma il tempo passa e succede troppo poco per cambiare il match che vive di errori e tentativi senza grande precisione. La palla gol arriva però. Maggio crossa, Insigne spizza e Milik solo davanti a Donnarumma la piazza ma il portiere la devia chiudendo di fatto il match. Tutti felici a Milano. Tifosi milanisti e calciatori rossoneri che nel finale fanno anche gli antisportivi. Nessuno vuole il Napoli vincente, meglio la Juve, meglio loro che qualcun’altro certo è che anche noi dobbiamo fare mea colpa su molte situazioni. 


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