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La storia dice 1926, l'amore dice Napoli, non si può cancellare il passato e i trofei vinti!

di Francesco Molaro

 Non si può fermare il vento con le mani, non si può cancellare la storia con un colpo di spugna come un cancelletto fa sulla lavagna a scuola. De Laurentiis va sicuramente ringraziato per questi 11 anni però cancellare 80 anni di storia in una sola dichiarazione, forse provocatoria, ci sembra un tantinello forte. E poi quel nome Partenope, straordinario, ma la città è Napoli, la sirena di cui sopra è il simbolo di una città intera ma i greci dopo aver fondato Partenope fondarono Neapolis. La "città nuova" divenne un posto incredibile fatto di storia, dominazioni e regni. Il Napoli nasce nel 1926 e anche se quel fallimento segnò un periodo buio, il 1926 resterà per noi napoletani una data da segnarci sulla pelle e mantenere nella mente a futura memoria. Cancellare giocatori, in ordine sparso che hanno vestito questa maglia azzurra come il cielo,  come Sivori, Vinicio, Iuliano, Careca, Canè, Montefusco, Bruscolotti, Iuliano, Bagni, Zoff, Giuliani, Dirceu e tanti altri che hanno fatto la storia anche del calcio italiano da Cannavaro a Ferrara passando per lui, il Dio del Calcio proprio non ci stiamo. Le parole del Presidente, che ha ragione su mille cento altri fatti, ci lasciano dispiaciuti, ci fanno sgranare gli occhi anche perché essere napoletani significa sentire sulla pelle quella maglia, quei colori, quel simbolo come il ciuccio che tanto fa sorridere. Il 1926 non è solo una data ma una ragione di vita, un anno da santificare per chi ama questa città, per chi soffre ogni giorno e piange per una sconfitta e gioisce per una vittoria anche se minima. La mia lei è del 1926 da sempre perché questo è amore vero presidente e lei deve capire che noi viviamo visceralmente per questa squadra. Chiudo prendendo a prestito le dichiarazione di Francesco di Sales: “la conoscenza genera riconoscenza”. Significa che ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo dobbiamo essere riconoscenti a chi ce l’ha insegnata. Perché conoscere è crescere e migliorare, ma dobbiamo essere consapevoli del fatto che non saremmo in grado di farlo da soli. 

Noi uomini del presente, ad esempio, dobbiamo essere riconoscenti alle grandi civiltà del passato, poiché da loro abbiamo imparato ciò che sappiamo. Ora vinciamo insieme e continuano a gridare Forza Napoli da partenopei e da napoletani. Vinciamo per segnare un altro pezzo di storia di una società nata nel 1926! 


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