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Turn-over e vittoria, bello quando tutto gira bene

di Francesco Molaro

La cosa importante era timbrare il cartellino, vincere e provare a fare un po' di turnover a Palermo. La vittoria non era scontata e soprattutto dopo il primo tempo tutto poteva diventare più difficile. Il tasso tecnico era sicuramente diverso e il Napoli doveva vincere senza pensare alla trasferta di Kiev. Troppo fumosi, però, e non per colpa del turnover. Il primo tempo è tutto del Napoli, anzi sembra esserci solo il Napoli al Barbera, ma non si riesce a concretizzare nulla del gioco creato. Troppi fronzoli, poca sostanza. Il Palermo ringrazia e chiude ogni spazio possibile. I rosanero anche se in grosso affanno riescono a contenere il gioco del Napoli che ci prova con Milik, Insigne, Hamsik, Callejon e anche Zielinski si porta al tiro ma nulla succede. Sarri pensa anche a Kiev ma Non ci sembra un problema di uomini ma forse di giocate. Sembra come se il Napoli non riuscisse ad essere lucido sotto porta. La condizione ancora non è al top ma questo Palermo è troppo poco per resistere per 45 minuti. E la resistenza infatti dura poco nella ripresa. Gli azzurri finalmente entrano col piglio giusto e quando Ghoulam trova la giocata buona per Hamsik il vantaggio è cosa fatta. Il gol apre il bunker e il Palermo crolla. Il Napoli trova il raddoppio e il tris con Callejon. Lo spagnolo prima approfitta del cross di Insigne e poi della papera di Pasavec. Il portiere rosanero si lascia passare una palla facile da bloccare. Il finale vede i cambi di Sarri con Gabbiadini che potrebbe sfruttare meglio una palla filtrante e poco altro. 

Il campionato ci vede in corsa e ora la testa deve essere solo per la Champions perché a Kiev già si gioca per la qualificazione. 


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