Adani: "Lukaku era il migliore di tutti per Conte. Sa che anche con 140 kg fa la differenza"

Lele Adani, ex giocatore e oggi commentatore, è intervenuto ai microfoni di Viva El Futbol parlando tra i vari temi anche del Napoli: "Conte non ti toglie il gioco, anzi, questa squadra deve migliorare nel gioco perché nessuno fa solo di gioco e nessuno fa solo di legna. Perché se vuoi ambire a certi livelli... Però io l’ho già sottolineato: dimenticatevi quel calcio. Però per arrivare a giocare a calcio, banalmente quello che ha fatto l’Inter: qualche uscita collaudata, qualche scambio con le punte, l’appoggio su Lukaku e gli esterni che vanno, il lavoro degli estremi che si accentrano...

Bisogna che la squadra abbia uno passaggio pulito, uno smarcamento efficace, una connessione che la squadra non ha ancora. Quei codici lì. Lui dice: io prima di darvi quei codici, ho bisogno che sudate. Perché l’anno scorso quella squadra praticamente non ha mai cominciato il campionato ed è finita in un modo che io dicevo: ok gli allenatori, ma i calciatori non sono esenti da colpe, perché in campo c’era quell’attitudine di demandare la responsabilità che creava confusione. Tante partite non sono solo mancate di risultato, ma sono state anche brutte. Quindi lui dice: bisogna che vi sporcate le mani, ma è un modo anche per dire fidatevi di me. Conte gli vuole dire anche questo: quando vi hanno tolto il condottiero, vi siete smarriti. Quindi se quando avete camminato da soli con i vostri piedi vi giravate di là nei problemi, adesso io mi prendo le colpe ma venitemi dietro. Poi il lavoro lo costruiamo. Per questo per me tra tutti quelli che poteva valutare, aveva bisogno di Lukaku. Io guardavo la partita, quando gli è vicino alla panchina lui lo chiama e Lukaku gli va con l’orecchio come per dire ‘dimmi pure’. E prima ancora dell’aspetto tecnico c’è l’attitudine di Lukaku. Lukaku in Italia, quando va in campo sa che anche se è 140 chili fa la differenza, gioca come uno che sa che accade. E vede che gli altri si fidano di lui".