Alvino: “D’accordo con Conte, a Venezia è una finale mondiale. Gara che nasconde insidie”
Nel corso di 'Radio Goal' su Kiss Kiss Napoli, è intervenuto il giornalista Carlo Alvino: "Che voto do alla conferenza di Conte? In generale alle sue conferenze do sempre un voto altissimo. Noi napoletani non diamo mai 10, perché un voto ‘magico’, per questo siamo al 9. Anche a quella di oggi, che è stata una conferenza che è scivolata via in assoluta tranquillità e con meno titoli rispetto alle precedenti. Il passaggio che mi è piaciuto di più, visto che in settimana anche io ho battuto su questo tasto, è stato quello che il Napoli domani al Penzo si giocherà la finale mondiale. Non mi è piaciuto in questi giorni che si è pensato troppo ad Atalanta-Inter, forse addirittura meno a Venezia-Napoli. Dimenticando che è una partita da vincere e in Italia nessuno ti regala nulla, nonché meno chi lotta per retrocedere. E che Atalanta-Inter temporalmente è alle 20.45, quindi alle 12.30 devi fare il tuo dovere battendo il Venezia. Dopo si può pensare a dare un’occhiata, anche distratta, ad Atalanta-Inter, perché resto dell’idea che bisogna sempre e comunque guardare in casa Napoli e pensare poco a cosa fanno gli altri. Guai a pensare prima delle 14.30 ad Atalanta-Inter, perché questo Venezia-Napoli, come tutte queste gare tra due formazioni dall’enorme divario tecnico, nasconde delle insidie. E’ una classica partita trappola, dove se vinci hai fatto il tuo dovere e ti prendi gli applausi, se non dovessi portare a casa i tre punti si aprono processi e giornate difficili. Quindi bene ha fatto Conte capire all’ambiente esterno che Venezia-Napoli è una finale mondiale.
A 10 partite dalla fine quello che è il divario tecnico e la classifica, cioè il parametro che ci ha portato a dire chi è più o meno forte, traballa questo concesso perché entrano in ballo altre motivazioni. La voglia di vincere lo scudetto nel caso del Napoli, e le voglia di non retrocedere da parte del Venezia e di squadre di pari livello dei lagunari. Poi subentra la condizione mentale, perché lo stress mentale di che deve raggiungere l’obiettivo si amplifica, c’è chi è bravo a metabolizzarlo e a trasformarlo in energia positiva, c’è chi invece resta bloccato e fa brutte figure. Poi subentra la condizione fisica dopo un campionato lungo ed estenuante come quello italiano. Poi subentrano altri fattori: le ammonizioni, i giocatori sotto diffida. Insomma ci sono tutta una serie di considerazioni che portano ad un certo livellamento. Questo è un particolare, ma il Napoli non lo farà, sottovalutare. L’ambiente troppe volte si fa prendere dalla faciloneria, “Ci sono quaranta punti di differenza tra Venezia e Napoli…”, invece un’analisi un po’ più ampia ci porta a mettere in guardia. Ma d’altra parte il Napoli deve rispettare il Venezia ma non lo deve temere, deve andare lì’ e pronti via azzannare gli avversari e far capire che quella non è la partita da portare a casa”.