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Bucchi: “E’ giusto che Raspadori sia preferito a Cheddira e Simeone”

di Francesco Carbone

Christian Bucchi, ex azzurro e allenatore, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte: "Con Raspadori prima punta sicuramente si privilegia un gioco un po' più di palleggio, rasoterra, un po' più verticale. Raspadori è molto bravo nel ‘legare’ il gioco e per caratteristiche è abile nello stretto e nel palleggio. Quindi credo che si sia cercato davanti un po' più di tecnica. Un giocatore che potesse dare e dettare i tempi agli inserimenti degli altri giocatori, a fraseggiare con Politano e Kvara.

Raspadori potrebbe essere preferito a Cheddira e Simeone perché è un attaccante forte, assolutamente valido. È stato sfruttato, credo, anche molto bene col 4-3-3 di Spalletti giocando da prima punta. È un giocatore che per caratteristiche da seconda punta o da sottopunta può rendere al meglio. In un sistema di gioco del genere può fare o l'eventuale alternativa a Kvara o il centravanti. Nel 3-4-2-1 gli esterni sono strategicamente fondamentali e devono avere il passo e l'efficacia di Spinazzola, in fase offensiva.

I giocatori che danno ampiezza in un sistema di gioco del genere devono avere grandissima copertura di campo, abilità nell'uno contro uno e abilità nel chiudere l'azione. Quindi sono fondamentali. E credo che Di Lorenzo sia un terzino straordinaria ma con il passare del tempo penso che possa diventare un grandissimo braccetto anche considerando le ipotesi, a partita in corso, di far scivolare Di Lorenzo a destra, abbassare Spinazzola e ricomporre quasi una difesa a 4. magari con Ngonge a tutta fascia e che diventa una sorta di 4-2-3-1 in fase di non possesso palla e di 3-4-2-1 quando si vuole sviluppare.

Credo che Raspadori sia un giocatore fisicamente molto dotato perché ha grandissima forza nelle gambe. Quando protegge la palla e ti punta è difficile da anticipare. Quindi è un giocatore che si fa rispettare sempre ed è molto bravo. Chiaramente ogni allenatore apporta qualcosa di suo e Conte lo immetterà nel bagaglio di Raspadori. Per lui è un percorso di crescita. E per sua fortuna ha avuto sempre grandi allenatori come De Zerbi, Spalletti, Conte”.


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