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Cagliari, Zenga su taglio stipendi: "Quello che ha fatto la Juve qui lo abbiamo stipulato il 3 marzo"

di Redazione Tutto Napoli.net

Walter Zenga, tecnico del Cagliari, oggi intervenuto sulle frequenze di Radio Rai 1 ha parlato della situazione difficile presente in Italia, dal suo punto di vista "isolano". Ecco le sue parole: "Sono ottimista di natura, in questo momento sarebbe crearsi un alone di negatività intorno e non vedere la fine. Mi sembra difficile ipotizzare e prevedere una data, soprattutto perché la situazione non è delineata. La problematica è che si può tranquillamente sforare se le leghe trovano un accordo con la FIFA e le varie federazioni, senza dimenticare che la priorità è tornare alla vita. Un conto è fermarsi un mese e andare in vacanza, un conto è stare in casa due mesi, questo ci cambierà fortemente. Sono ottimista e penso al giorno che tornerà al ristorante o in un cinema".

Ora l'argomento principale in Serie A è diventata il taglio stipendi.
"Mi spiace che ci stiamo focalizzando sui soldi e non sul reale problema di tutto, quello di risolvere questo brutto momento. Se l'ente per cui lavorate vi taglia gli stipendi mi dispiace per voi, ma non è la priorità. E' una cosa secondaria e vi spiego una cosa: nel mio contratto c'è una clausola di buonsenso che riguardava questo periodo, le persone intelligenti fanno così. Io e Giulini quello che ha fatto la Juventus l'abbiamo fatto il 3 di marzo. Leggo di tavole rotonde tra club e AIC... mi sembrava corretto che queste cose venissero pensate un po' prima".

Pensiamo alla ripresa: quanto tempo servirà per imbastire una preparazione atletica?
"Un conto è una vacanza, un conto è questa situazione. La preparazione sarà del tutto differente, servirà allenamento specifico dopo due mesi chiusi in casa. E non ci saranno amichevoli di preparazione. Ci si giocherà un campionato di dodici partite in uno spazio molto ristretto, cambierà del tutto la metodologia di preparazione. E' un discorso molto complesso e articolato, non ho mai pensato di poter tornare a giocare il tre di maggio, mi sembra una data troppo vicina. Se la FIFA ha dato la disponibilità a posticipare ulteriormente la data del 30 di luglio, secondo potrebbe essere fattibile giocare d'estate e accorciare lo stop tra una stagione e l'altra. Chi se ne frega delle vacanze".

L'ipotizzato "tour de force" non rischia di danneggiare l'Italia di Mancini?
"Il discorso del tour de force... ricordo che non ci alziamo la mattina e scarichiamo i camion, conta la salute delle persone e come ripartiremo. E' vero che si pagano stipendi elevati nel calcio, ma ci sono anche tantissime tasse, questo chiaramente esula dal mio lavoro di allenatore. Se il campionato durerà 14 mesi, pazienza, Mancini è così bravo da poter fare un grandissimo Europeo nel 2021".

Cancellare il prossimo campionato e diluire le prossime 12 giornate è una ipotesi folle?
"Le società che al 30 di giugno hanno delle scadenze o i contratti di sponsorizzazione che cambiano, cosa fanno? Ora quello che conta è vedere i dati che calano alle 6 di ogni sera. Il problema non è una stagione o le tredici partite, il problema ora è tornare a vivere. Giochiamo senza sosta, non è un problema".


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