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Calaiò: "ADL ha fatto una richiesta a Garcia, ieri si sono visti i primi segnali"

di Antonio Noto

A '1 Football Club' su 1 Station Radio, è intervenuto Emanuele Calaiò, allenatore ed ex calciatore del Napoli. 

Ieri primo test probatorio contro la Spal. Un Napoli sul quale, probabilmente, è pesata la preparazione. Ritiene, tuttavia, che sia un risultato preoccupante? “No, assolutamente! Penso che a Garcia non interessi il risultato quanto piuttosto le indicazioni che possano consentirgli di programmare il gioco e schema. Sono le solite amichevoli estive utili a mettere benzina nelle gambe, e con la possibilità di assistere a risultati a sorpresa. I movimenti della difesa, le palle inattive e le nuove posizioni - come quella di Raspadori - sono le cose che interessano ad un allenatore. D’altronde il Napoli ha avuto delle occasioni importanti, e segnali incoraggianti da Zanoli – davvero un treno – un Anguissa in forma ed un Osimhen inarrestabile".

Manderebbe in prestito Zanoli per evitare che Di Lorenzo possa precludergli il campo? “Sappiamo benissimo che non è facile per chi, nelle gerarchie, si trova dietro Di Lorenzo, è il capitano ed è un giocatore attento, un leader che non manca una partita. Penso che tutto dipenda dal giocatore perchè il Napoli, dal suo canto, schiererebbe Zanoli anche dietro il capitano. Il Napoli punta sul talento cresciuto in casa per il futuro, anche se Zanoli vuole giocare per poter crescere ulteriormente”.

Raspadori ha giocato esterno d’attacco destro contro la Spal: può essere lui alternativa in caso di cessione di Lozano? "So benissimo che De Laurentiis ha chiesto a Garcia di valorizzare l’investimento importante fatto su Raspadori. È un talento italiano che lo scorso anno ha fatto intravedere le proprie qualità, è giusto dunque che gli venga concessa qualche chance. Per trovargli collocazione nel 4-3-3 di Garcia soltanto l’esterno estro può consentirgli di trovare spazio, anche se non sarà facile combinare fase di attacco e di non possesso. Sono fiducioso che il lavoro di Garcia possa consentire a Raspadori di adeguarsi al meglio al nuovo ruolo”.

In uno spogliatoio un calciatore dal carattere forte come Osimhen può costituire un elemento di disturbo? “I suoi atteggiamenti si descrivono con una sola parola: leadership. Un giocatore che non vuole perdere una partita, nemmeno un’amichevole estiva, è un giocatore che vuole sempre vincere. Un calciatore diverso dagli altri attaccanti, capace di spostare gli equilibri e di rendere pericolosi anche i palloni buttati a caso. Victor è troppo importante per la squadra, e la sua permanenza, con l’arrivo di un sostituto di Kim, può permettere al Napoli di puntare ancora in alto”.

Dopo quattro anni in azzurro, come giudica l’operato di Lozano con il Napoli? “Devo essere sincero, se andrà via non mi taglierò le vene. È un giocatore che, per quanto pagato, avrebbe dovuto rendere molto di più. Se il Napoli deve provare a vincere altri trofei dovrà puntare su Raspadori o su esterni come Berardi e Chiesa, capaci di fare più gol e assist. Il gioco di Garcia, però, esalta particolarmente gli esterni che giocano in verticale, proprio come Lozano. E’ una situazione da monitorare anche se sono del parere che gli azzurri possano fare a meno del messicano”.

Se il mercato finisse oggi, quale club giudicherebbe come principe del mercato? “L’Inter! I nerazzurri hanno preso giocatori ottimi come Thuram e Frattesi, sostituti di Brozovic e Dzeko che hanno consentito al club di ringiovanire la rosa. È una società che vuole vincere e sta acquisendo giocatori importanti. Ciononostante, se il Napoli riuscisse a confermare prezzi pregiati, e ad acquistare un sostituto adeguato di Kim come Kilman, sono sicuro potrà ancora conservare il vantaggio sulle rivali”.

Crede che Simeone sarà disposto a disputare un’altra stagione da comprimario? “Quel che penso è che, se non avesse accettato questo ruolo, non avrebbe fatto carte false per accettare il riscatto. È un argentino a Napoli, ha vinto lo Scudetto ritagliandosi il suo spazio e sostituendo al meglio Osimhen quando infortunato. Ha saputo dimostrare attaccamento alla maglia anche quando entrato soltanto per cinque minuti, ed è un attaccante che a me piace molto. Conosce benissimo le gerarchie e, d’altronde, ci sarà la Coppa d’Africa che consentirà al ragazzo qualche chance in più”.

Ci sono novità sul suo futuro? “Il mio lavoro è sempre nel calcio. Ho preso il patentino di direttore sportivo ma quest’anno mi è stato proposto di allenare l’U17 della Blue Davies, una scuola calcio importante del napoletano. Mi cimento in questa nuova esperienza con l’intento di capire se potrà essere questa la nostra strada. Allo stesso tempo continuerò a fare l’opinionista nelle trasmissioni sportive”.


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