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Capello: "Inter avanti a tutte, ma il Napoli con Conte sarà un’altra cosa"

di Antonio Noto

Fabio Capello è intervenuto dal palco della Milano Football Week organizzata da La Gazzetta dello Sport: “Per creare un sistema di gioco ci vuole tempo e ci vogliono giocatori, alcuni Spalletti non li ha avuti a disposizione. Io mi emoziono quando c’è la Nazionale. Si gioca in un posto dove tocca fare gli scongiuri, penso alla soddisfazione degli italiani di Germania nel 2006. Mi auguro che Spalletti trovi un gioco che possa mettere in difficoltà gli avversari, nelle due amichevoli non si è visto ma spero di si. La maglia azzurra pesa tanto, speriamo che tutti i giocatori diano il massimo”.

Il valore del campionato italiano?
“Siamo più bravi a prendere stranieri che a formare giocatori. Quando leggo che il Milan non ha neanche un convocato in Nazionale, penso a quelli di Capello o Sacchi. Ne davano 8-10”.

Pensando al prossimo campionato, l’Inter dà l’impressione di essere davanti a tutti.
“La squadra è confermata tutta, stanno già facendo ottimi acquisti. Hanno una grande dirigenza, sanno cosa serve per entrambi gli obiettivi. Per me è la favorita per il prossimo campionato ma non lo vincerà come l’ha fatto: la Juventus con Thiago Motta tornerà, il Napoli con Conte sarà un’altra cosa. Sarà un campionato più equilibrato, lo spero, rispetto alle ultime due stagioni. Aspettando questo Milan, se sarà competitivo fino alla fine, dato che dopo il derby è sparito. L’Inter sarà competitiva su entrambe le competizioni”.

Il dibattito fra giochisti e risultatisti?
“Divengono risultatisti quando raggiungono il risultato, quando non accade giocando allo stesso modo li mandano via. Giochisti sono quelli che pensano che basta tenere la palla: no, va tenuta nel modo giusto. Io penso che vadano bene entrambi, basta che mettano al centro le caratteristiche dei giocatori che hanno. Se uno parte da dietro con i giocatori che non sanno palleggiare fa un favore all’avversario. Guardiola ha iniziato a buttare palla lunga e ha vinto il campionato: dipende dall’intelligenza dell’allenatore”.

Zirkzee al Milan intriga?
“Il Milan deve lavorare sulla base che aveva, avendo vinto il campionato due anni prima. Non l’ha fatto nella scorsa stagione. Quando fai il mercato devi pensare a quanto valgono i giocatori che hai: se vale 90, devi comprarne uno che valga 93. Se ne compri dieci che valgono 70, non fai un passo avanti”.

Nella Juventus si sente aria di cambiamento, con Giuntoli e Thiago Motta.
“Giuntoli deve fare una squadra vincente, dopo aver fatto la guerra all’allenatore. Per come si sono lasciati, Allegri aveva già capito che non avrebbe allenato quest’anno. Giuntoli si è preso una grande responsabilità: alla Juve se fai bene hai fatto il tuo, sennò ti mandano via. Ora devono essere chiari sugli obiettivi: i tifosi della Juventus non possono pensare di partecipare. Come quelli del Milan: non possono pensare che ci sia l’Inter che domina e gli altri inseguono. Tutti vorrebbero dei grandi giocatori, ora ci sono gli arabi e la Premier: diventa difficile fare il salto di qualità”.


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