.

Caso Osimhen, avv. La Marca: “Vi spiego perchè il Napoli non rischia dal punto di vista sportivo”

di Francesco Carbone

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Domenico La Marca, avvocato ed esperto in diritto sportivo.

Caso Napoli 

“Dal punto di vista sportivo il Napoli dovrebbe trovarsi in una situazione di relativa tranquillità, considerato che la giustizia sportiva si è pronunciata con ben due gradi di giudizio (Tribunale Federale e Corte Federale D’Appello) sulla vicenda plusvalenze, quindi valutando anche l’operazione Osimhen, prosciogliendo coloro che erano stati deferiti dalla Procura Federale e respingendo il reclamo della medesima. 

Nello specifico il Tribunale Federale sostiene letteralmente che il metodo di valutazione della Procura Federale può essere ritenuto un metodo di valutazione, ma non il metodo di valutazione. Di conseguenza per il Tribunale Federale non esistono o sono concretamente irrealizzabili il metodo di valutazione del valore del corrispettivo di cessione/acquisizione delle prestazioni sportive di un calciatore.

Su tali affermazioni è intervenuta la Corte D’Appello Federale, la quale sostiene, invece, che in qualsiasi valutazione, un metodo deve essere sempre utilizzato. Pertanto, per la Corte non si può contestare il modo di procedere perché è solo uno dei metodi ammissibili; ma lo si può contestare, eventualmente, solo perché quel metodo manca di determinati fondamenti, difatti per la stessa risulta indispensabile la definizione dei principi guida nelle valutazioni che possono permettere di verificare le scelte delle società. 

Inoltre, la stessa Corte afferma che appare singolare che in un settore molto regolamentato, come quello calcistico, sia carente proprio questa disciplina che assume un ruolo di massima criticità nei bilanci. 

Difatti una regolamentazione del genere avrebbe una funzione determinante nel controllo dei bilanci. 

Ribadisco che il problema delle plusvalenze “fittizie” è davvero di difficile contestualizzazione, come acclarato anche dalle pronunce degli organi di giustizia sportiva, considerato che le società sono attualmente libere di riconoscere un determinato valore al proprio tesserato, di conseguenza l’impossibilità di individuare apriori dei parametri ben definiti e dei criteri oggettivi al fine di giungere a valutazioni univoche dei cartellini genera tali situazioni.

Detto ciò, se non emergono dalle indagini fatti ed elementi nuovi, non potrà essere riaperto alcun procedimento di natura sportiva nei confronti del Napoli”. 


Altre notizie
Lunedì 29 aprile
PUBBLICITÀ