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Chiariello: "Altro che possesso palla, il Napoli ha comprato il cannibalismo!"

di Antonio Noto

Nel corso di 'Campania Sport' su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello ha commentato la vittoria del Napoli contro il Monza: "Sesta giornata e il campionato inizia ad entrare nel vivo. E' evidente che il mercato chiuso al 30 agosto falsa la partenza, al punto che si sta ipotizzando che già dall'anno prossimo si possa chiudere il 15 agosto, sarebbe auspicabile. Partendo il 30 agosto alcune partite sono state fatte con squadre incomplete e le successive con giocatori arrivati all'ultimo momento e quindi con i soliti problemi d'inserimento a ritiri finiti e a campionato in corso. Ma la sesta partita incomincia ad essere quella indicativa, fuori i secondi s'incomincia a correre.

E le squadre pesanti, quelle che lotteranno per il vertice, si sono fatte vive. L'Inter ha vinto una difficile gara a Udine, il capocannoniere della passata stagione Lautaro Martinez, a secco nelle prime 5 giornate, fa doppietta. La Juve, facilitata anche dalla mancanza di pubblico, doveroso giocare a porte chiuse dopo quanto accaduto nel derby della Lanterna, vince convincendo in casa del Genoa dove aveva pareggiato l'Inter. Il Milan in cinque minuti regola il Lecce con tre gol, in questo momento sembra la squadra con più vento in poppa, con una formula nuova sta facendo molto bene. Non dimentichiamo la Lazio, una squadra che a me piace tantissimo. Baroni ha trovato la formula del doppio centravanti con Dia dietro a Castellanos. Oggi ha vinto a Torino in maniera convincente, forse si può inserire più della Roma che oggi non ha convinto per niente. Ha trovato una vittoria fortunosa contro il Venezia, grazie a un tiro deviato e al gol del giovane Pisilli, un mio pupillo dalla Primavera. Delle nove avversarie del Napoli, che l'anno scorso è arrivato decimo, solo il Torino ha perso. 

II Napoli doveva rispondere. Era uno stress test? Il Napoli non si è stressato proprio per niente. Otto minuti per prendere le misure al Monza, poi I'ha stretto alla gola, ha dominato il campo. La coppia Lobotka-Anguissa tornata a livelli altissimi anche se McTominay ha avuto un po' di fatica ad attaccare la difesa molto chiusa del Monza, che difendevano con 9 uomini dietro la linea della palla. Lukaku ancora non è brillantissimo, ma è bastato un vivacissimo Politano che ha letteralmente sfondato la difesa avversaria. E un centrocampo dominante, il Napoli ha raddoppiato con Kvara e poi ha messo in freezer la partita. Nel secondo tempo Conte ha fatto un cambio di sistema di gioco radicale: è tornato al 3-4-2-1 facendo uscire Kvara quando doveva tenere sotto contro la situazione dimostrando che ha due sistemi ai quali ricorre a seconda del momento della gara.

Ci sono due aspetti da evidenziare: Il Napoli dopo l'imbarcata di Verona che lotterà per non retrocedere e dove mancavano Kvara e soprattutto Buongiorno. Entrato Buongiorno e sistemati le distanze tra reparti e l'organizzazione di gioco, il Napoli in cinque partite ha preso un solo gol, su rigore anche dubbio, col Parma. Sono tre partite che non prendere gol. Ma quello che conta di più e che un allenatore guarda con più interesse non è tanto i gol subiti o meno ma gli expected gol, cioè quante azioni da gol ha subito in queste partite il Napoli? Se all'inizio c'è voluto il miglior Meret in azzurro fino all'infortunio metterci qualche pezza, tra Torino e Monza tiri subiti zero tiri in porta o quasi. Il Napoli non solo non prende gol, ma non concede palle gol agli avversari. Ed è anche cinico, perchè oggi non ha prodotto 6-7 palle gol, ma quelle poche giuste per abbattere l'avversario. Un Napoli determinato, concentrato, cattivo, a misura del suo allenatore. Se volete il Napoli che palleggia per 60-70% di possesso palla, la bellezza delle giocate, avete il telecomando: andate sulla Premier e vedete altro. Oppure se siete nostalgici guardatevi le partite di Sarri e Spalletti. Se volete stare all'oggi godetevi il
Napoli primo in classifica, che è una squadra che ha comprato una cosa che è un bene immateriale ma che vale molto più del possesso palla, del fraseggio e della bellezza. Si chiama cannibalismo".


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