Chiariello: "La Nazionale è tornata al fascismo, come negli anni ’30 impiegati i falsi oriundi"
A Radio Napoli Centrale, nel corso di 'Un Calcio alla Radio', il giornalista Umberto Chiariello è intervenuto con il suo editoriale: "Siamo tornati in epoca fascista. Non sono impazzito, anche se qualcuno può pensare che col Governo Meloni la cosa non sia così remota. Siamo tornati in epoca fascista nel calcio. Il fascismo entrò al potere nel 1922, la FIGC fu commissariata da Mussolini e mise a capo della Federazione Arpinati, dal 1926. Arpinati diede un grande impulso al calcio italiano e soprattutto, per rispondere alle esigenze del Duce, fece un’operazione: andò a saccheggiare l’AFA, la Federazione di Calcio Argentina. L’Italia importò, dunque, una marea di argentini nonostante le proteste dell’AFA. Il Mondiale del ’34 fu vinto dall’Italia, in attacco c’era Mumo Orsi, era un’Italia con gli oriundi. Anche oggi, lo scouting di Mancini cerca italiani in altre Nazioni perché a casa nostra non ce ne sono più, con l’attenuante ‘così fan tutti’. Lo ius soli è una vergogna che non abbiamo ancora fatto diventare legge dello Stato, di fronte alle battaglie di civiltà non esistono colori o bandiere, quelli che sono nati in Italia da genitori stranieri sono italiani, figli della nostra terra. Quelli andati all’estero, sono italiani, ma questi che hanno un passaporto per un bisnonno o nonno di un paese qualsiasi dell’Italia, non hanno niente d’italiano. Odio il campanile, sono cittadino del mondo, odio chi fa discriminazioni che portano a dittature e guerre, anche piccole guerre nella nostra città. Ci stiamo piegando all’infingimento fascista degli anni ’30 di impiegare i falsi oriundi".