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Chiariello: “Punto tutto su Galtier: conosce calcio europeo, parla italiano e ha avuto Osimhen”

di Francesco Carbone

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio, Umberto Chiariello è intervenuto con il suo editoriale: "Alessandro Formisano è stato per anni il direttore marketing del Napoli, lo lascia, ma su LinkedIn ha detto cose molto interessanti condividendo un articolo di Francesco Prisco su IlSole24Ore su ‘Calcio e marketing’. Il brand più importante al mondo è quello del Manchester City che, rispetto al valore pre-Covid, ha raggiunto un valore mai visto prima. Veniamo a casa nostra. C’è una società che ha fatto un lavoro incredibile, quest’anno, il Milan è il marchio italiano che è cresciuto di più, lo stesso Milan che ha cacciato Maldini e Massara e si affida ai numeri, è arrivato a 358 milioni di euro e posizionandosi così dal 17esimo al 15esimo. La seconda italiana ad aver fatto un balzo clamoroso, dal 27 al 18° posto è il Napoli che ha avuto una crescita del 31,5% del proprio brand raggiungendo un valore di 240 milioni ed è il secondo brand il cui valore cresce maggiormente al mondo.

L’articolo de IlSole24Ore scrive: ‘Nel ventennio della gestione De Laurentiis (un innovatore sul piano del marketing), i ricavi complessivi hanno sfiorato i 3 miliardi di euro. Testimonianza del successo e del lavoro svolto è il trend del brand value dal 2011 ad oggi: il valore del brand Napoli è cresciuto del 275% dal 2011 aggiungendo quasi 180 milioni di euro solo in termini di valore del trademark’. La squadra che ha il valore maggiore è la Juventus all’11° posto, pur perdendo il 10%. Cosa significa tutto questo? Il Napoli sta aumentando il suo potere nel mondo, il suo marchio comincia ad influenzare le scelte dei tifosi. Questi successi non arrivano per caso. Sul campo, il Napoli è riuscito a competere per il titolo, quest’anno l’ha stravinto, il Napoli ha avuto una crescita esponenziale in termini di brand, marketing, fatturato, capacità di impattare sul mercato, ranking europeo, di calcio sostenibile.

Se tutto questo non viene capito, che è una tendenza che arriva da lontano e non per caso, allora si ironizza sulle parole di De Laurentiis che ha detto che l’intenzione è quello di un ciclo vincente. C’è poco da prenderlo in giro, ci sono tutte le condizioni affinché questo accada, anche dopo il cambio allenatore. Io punto tutto su Galtier, è uno che conosce il calcio europeo, ha giocato in Italia, parla italiano, ha avuto già Osimhen. Non ci innamoriamo della bellezza fine a sé stessa, qui ci vuole un uomo produttivo e capace di leadership. Aspettiamo, visto l’ampio casting, anche se mi sarebbe piaciuto che Spalletti continuasse il lavoro fatto. Attendiamo fiduciosi, ma sappiamo per certo che i successi del Napoli hanno una forza di base: una società sana, in crescita, apprezzata a livello mondiale ed è diventata il benchmark del calcio sostenibile".


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