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City smarrito, furia Guardiola: "Cosa dovremmo fare? Piangere perché Rodri non c'è?"

di Antonio Noto

"Torneremo, ne sono sicuro. Non so quando, ma questa è la verità". Pep Guardiola ha assicurato ai giornalisti presenti oggi in conferenza stampa che il momento di crisi nel quale è incappato il suo Manchester City è solo un momento, condizionato sì da alcuni infortuni e imprevisti, ma che non serve a nulla rimuginare sulle assenze o appigliarsi alle scusanti. Serve una soluzione e il tecnico dei citizens ci sta lavorando da tempo, da ben prima delle 5 debacle di fila e dell'ultimo pareggio beffardo ottenuto con il Feyenoord in Champions League (3-3 subito in rimonta).

Vien da sé che lo scontro diretto con il Liverpool capolista sia da agguantare, per dare una sterzata alla lotta al titolo. Nel frattempo, di fronte ai giornalisti, Guardiola si è preso del tempo per liberarsi dei pesi delle critiche feroci ricevute in questi giorni: "La gente si chiede: 'Perché Pep non viene esonerato?'. Beh, per quello che abbiamo fatto negli ultimi anni, credo di avere un certo margine... Quale squadra al mondo mantiene lo stesso livello per 10 anni? Ditemene una. Non ce ne sono. Né in NBA, né fra i tennisti, né in nessuno sport. Non troverete squadre che non hanno fatto bene come noi per così tanto tempo".

Quanto al rinnovo siglato di recente che lo vedrà in panchina per ancora due anni: "Mi dispiace. Ho voluto questa occasione, questa sfida. Non voglio scappare, voglio costruire questa squadra. Il giorno in cui la mia presenza non sarà positiva sarò il primo a salutare. Cosa dovremmo fare adesso? Piangere perché Rodri non c'è? O perché i centrali sono stati assenti per molto tempo? No. Devo trovare una soluzione e ci sto provando tutti i giorni".


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