Conte, l'ex compagno Fonseca: "E' un predestinato, ma se perde non saluta neanche"
"È un predestinato. Uno dei migliori del mondo. È il Comandante". Parole al miele quelle per Antonio Conte da parte di Daniel Fonseca, in un'intervista al Corriere dello Sport. L'ex attaccante azzurro, che con l'attuale mister del Napoli ha giocato alla Juventus dal '97 al 2001, ne ha parlato però anche sul piano caratteriale tra pregi e difetti: "Lui correva e io facevo gol... Il capitano! L’ho sentito pochi mesi fa: è un killer, finché non vince non molla. E se perde è insopportabile, non ti dice neanche buongiorno".
Sulle possibilità del Napoli di vincere lo scudetto, dice: "Certo. Con Antonio in panchina può succedere di tutto". Domani sfida del cuore per Fonseca, tra il Napoli e la Roma di Claudio Ranieri: "Il mio padre calcistico: da lui ho imparato molto e con lui sono maturato molto. È stato fondamentale per me e i miei approcci con il calcio italiano. È stato anche molto paziente".
"Mi ha voluto al Cagliari a 21 anni, ha creduto in me e ha avuto tanta, tanta pazienza. I primi sei mesi - prosegue Fonseca - sbagliavo tutto, non riuscivo a tirare neanche in porta... A Cagliari ci è andata bene. Poi mi portò al Napoli. Ricordo che prima di firmare mi chiamava e mi diceva: “Sono tuo padre, non dimenticarlo, non mi tradire, non andare alla Juve o all’Inter”. Peccato non aver avuto continuità, dopo due anni dovettero vendermi".