.

Conte, l'ex scout svela: "Quando ero alla Juve lavorava su tre moduli, ecco quali"

di Davide Baratto

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Christian Argurio, direttore sportivo del Novara ed ex scout nella Juventus di Antonio Conte. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Quando è stato rinnovato il contratto ad Osimhen crede si siano fatti i conti senza l’oste? 
"Nel calcio, stare fuori è sempre più facile rispetto alla gestione interna. Si fa fatica a dare dei giudizi senza conoscere nello specifico le dinamiche. Bisogna attendere le evoluzioni strategiche del club. Quando una società si affida ad un tecnico come Conte, si affida anche ad un manager che, dunque, ricopre più ruoli. La situazione di Osimhen la si conosce da tempo. Il primo a volerla risolvere è Antonio Conte, ma si sta lavorando per cercare di risolvere la questione attaccante. Ciò detto, vedo un tecnico molto coinvolto dalla passione della piazza ed entusiasta”

Il Paris sembra non essere più interessato a ricchi investimenti, così come il campionato saudita ai talenti stranieri…
“Adesso ci si ritrova in una situazione completamente diversa. Il calcio, però, è questo. Si vive di fasi e di momenti. Continuo a pensare che gli addetti ai lavori conoscano il valore di un giocatore forte e dalli grandi potenzialità. Ci sarà da conciliare le richieste del Napoli e le possibilità degli altri club. Probabilmente, da qui a poco tempo avremo delle risposte in quella che è una dinamica sicuramente più articolata rispetto ad un anno fa”

C’è da aspettarsi un altro assetto tattico oltre il 3-4-2-1 e il 3-4-3?
“Assolutamente sì. Considero Conte tra i migliori allenatori al mondo, sia per la preparazione tattica che per l’atteggiamento dei calciatori. Adesso il tecnico sta lavorando ad una difesa a tre, ma mi aspetto che possa cambiare qualcosa in corsa. Quando ero alla Juventus, guidata proprio da Conte, lavoravamo per prendere giocatori per tre moduli diversi, due con la difesa a tre ed uno con la difesa a quattro”

Giocatori come Zerbin, Natan e Cheddira lavorano per conquistarsi un posto nel nuovo Napoli.
“Conte non è un allenatore che ha delle preclusioni. Naturalmente, ha bisogno di giocatori che siano in forma e che abbiano determinate qualità. Parliamo di una squadra che ha degli obiettivi importanti. Servono qualità atletiche importanti. Difatti, gli esterni sono chiamati a coprire il campo ed entrambe le fasi. Più in generale, il gioco di Conte richiede sempre tanta intensità. Per questo, Conte lavorerà sui giocatori e sulla loro capacità di dare sempre il 101%”

Cosa manca al centrocampo del Napoli?
“A me non va molto di fare il maestrino, a differenza di qualcun altro. Soprattutto per quanto riguarda giocatori così importanti e professionali. Credo che per il Napoli di adesso serva un centrocampista di resistenza, di forza, che dia l’equilibrio giusto. Sono qualità fondamentali per il centrocampo di Conte, tali che possono renderlo il fulcro del suo gioco e consentirgli di avere il pallino del gioco in mano, anche cambiando assetto a gara in corso. Brescianini? Potrebbe rispecchiare le richieste di Conte. Ad oggi, però, siamo al di fuori dal contesto di lavoro del mister e del suo staff. Sono soltanto loro, al netto del lavoro quotidiano, a sapere quali giocatori possono essere utili alla causa del nuovo Napoli”

Come può impattare la legge Zola sulla Serie C e sulla sua competitività?
“Da direttore di Serie C, lavorando per una squadra importante come il Novara, credo non sia facile per chi deve costruire una squadra. Ci sono delle condizioni che rendono difficile la crescita dei giovani calciatori. Se vogliamo far crescere determinati giocatori, dobbiamo credere nel loro sviluppo e farli giocare per più anni. Non ci sono i top player come i Totti e i Del Piero, capaci di crescere in modo straripante ed essere determinanti sin dai diciannove anni. La scorsa stagione abbiamo avuto Oliver Urso, che da quinto ha realizzato 5 gol ed è riuscito ad imporsi a venticinque anni. Nelle liste dei 23 giocatori vanno inseriti anche i 2004 e, pertanto, i vincoli sull’età ed il minutaggio rischiano di essere un po’ limitativi. Moti ragazzi del 2000 o del 2001 sono già over e, dunque, non vengono più scelti o non gli viene più concesso minutaggio. Non tutti riescono ad emergere in un anno. Sarebbe bello poter fare una tavola rotonda con chi lavora nel mercato e chi è addetto alla definizione delle regole”

Quanto è fattibile lo scambio Raspadori-Chiesa?
“Tutto dipenderà dai due allenatori. È uno scambio tra due squadre importanti. Chiesa sa che, se andrà a Napoli, troverà un grande allenatore, così come Raspadori. Qualche possibilità può esserci”


Altre notizie
PUBBLICITÀ