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Criscitiello insiste: "Conte il più grande rimpianto del Milan, un affronto non affidargli la panchina"

di Arturo Minervini

Nel suo editoriale per Sportitalia, il giornalista Michele Criscitiello ha analizzato così la situazione di casa Napoli: "Uno come Antonio Conte merita sempre grande rispetto perché è stato capace di essere vincente in entrambe le vite. La prima da calciatore, la seconda da allenatore. Partito da Lecce senza un soldo è diventato ricco e vincente. Qualcuno lo odia perché chi vince è sempre odiato. A Napoli non ha ancora fatto nulla. La strada è lunga ed è consapevole che vincere a Napoli non sarà facile come alla Juventus o all’Inter. Diciamo che questa è la grande sfida della sua vita. Se dovesse portare anche lo scudetto al Sud, allora, diventerà di diritto un pezzo della nostra storia contemporanea. E’ unico nel suo genere. Riesce a far giocare la squadra, è bravo a comunicare e capisce modi e tempi, si circonda delle persone giuste e ha quella personalità che riesce a mettere la sua persona prima di tutti e fa da scudo nei periodi difficili.

Ricostruire il Napoli non era semplice ma lui ci è riuscito, dopo le oscenità dello scorso anno. Questo non significa che vincerà lo scudetto, anzi, deve puntare al ritorno in zona Champions ma la sua megalomania e la sua testardaggine sicuramente non lo porteranno ad accontentarsi di arrivare secondo, terzo o quarto. Lui vuole vincere. Non lo dice ma vuole vincere. E fa bene. Giocare per arrivare secondo è da perdenti. Seriamente sono almeno in tre a voler/dover vincere. Thiago Motta e Simone Inzaghi sono quasi obbligati. Conte non ha obblighi ma i conti li fa tutte le sere. Ha avuto la forza di ricompattare l’ambiente che era sgretolato. Ha sistemato lo spogliatoio con tutti pronti a fuggire lontano da Napoli. Ha fatto spendere tanti soldi a De Laurentiis e ha conquistato un primato che ora non serve a nulla ma fa stare bene durante la settimana. Conte è e sarà il più grande rimpianto del Milan. Non farlo sedere neanche è stato un affronto che il club rossonero non poteva permettersi".


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